Mario Altavilla: "Portare la fiaccola è stato un momento di grande unione"

Quando lo sport non è solo movimento, ma educazione, inclusione e condivisione

"Credo fortemente nello sport come veicolo capace di trasmettere valori prima ancora che risultati. Perché lo sport non forma solo atleti, ma persone migliori"

Avellino.  

"Dopo aver vissuto l’emozione delle olimpiadi di Parigi 2024 da spettatore, raggiunte in moto da Grottaminarda percorrendo 2.127 km, oggi il sogno continua: condivido come tedoforo le olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026 con mio nipote Rocco Lanza, con Ilary, mia atleta agonista di nuoto, e con Stefano e Rocco, anche loro due miei ex allievi".

A parlare con orgoglio e grande gioia e Mario Altavilla, tedoforo di Grottaminarda che ieri ha portato la fiaccola olimpica ad Avellino.

"Ogni passo è un'emozione. Portare la fiaccola significa portare con sé storie, sacrifici, sogni e valori. Per me è stato un momento di profonda unione, di gioia sincera nel vivere questa esperienza con altri 28 giovani rappresentanti della nostra bella Irpinia, il traguardo di un viaggio chiamato sport, iniziato da bambino e vissuto ogni giorno come atleta, docente e allenatore di nuoto.

In un periodo storico complesso come quello che stiamo attraversando, lo sport diventa ancora più fondamentale: non è solo movimento, ma educazione, inclusione e condivisione. È uno strumento capace di unire bambini, adolescenti e adulti, di allontanarli dall’isolamento e dall’uso eccessivo dei dispositivi elettronici, e di accompagnarli verso un benessere autentico, fisico ed emotivo".

Il monito

"Credo fortemente nello sport come veicolo capace di trasmettere valori prima ancora che risultati. Perché lo sport non forma solo atleti, ma persone migliori".