di Andrea Fantucchio
La Novolegno aspetta il parere del Mise (Ministero per lo Sviluppo Economico) per accedere ai contratti di solidarietà. E salvare i 55 operai a rischio licenziamento. Non c'è ancora chiarezza sui piani futuri dell'azienda. Il gruppo Fantoni potrebbe chiedere altri sacrifici agli operai. In termini di ore e salario. Quanto emerso dall'incontro in Regione di oggi fra le sigle sindacali che rappresentano le maestranze della Novolegno (Ugl Costruzioni con Angelo D'Onofrio, Cisl Fp con Renato Magnolia, Cigl, Uil con Carmine Piemonte) e la proprietà. Dopo la protesta della scorsa settimana di fronte allo stabilimento di Pianodardine.
Afferma il segretario Ugl Costruzioni e operaio dello stabilimento di Pianodardine, Angelo D'Onofrio: «Dietro le insistenze degli operai e sindacati, l'azienda ha cambiato atteggiamento nei nostri confronti. Chiede di poter accedere ai contratti di solidarietà, ma aspetta una risposta positiva del Ministero. Fantoni ha comunque ribadito che, indipendentemente dagli ammortizzatori sociali, bisogna ridurre i costi».
Continua: «Da dipendente sono preoccupato. L'azienda non ha parlato di investimenti né di piani industriali. Eppure a Osoppo (Udine) si investono ottanta milioni di euro. Se la Novolegno resta nella situazione attuale, presto dovremo affrontare gli stessi problemi di oggi. Quando gli ammortizzatori sociali saranno nuovamente esauriti».
Domani altra assemblea nella quale verranno aggiornati gli operai. Il prossimo incontro è stato fissato per il 7 febbraio. L'azienda dovrà spiegare le modalità dei contratti di solidarietà. Il 13 febbraio ci sarà poi un nuovo confronto in Regione.
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