Camera Commercio, la posizione della Cna: aperti al confronto

Il documento ufficiale dell'associazione irpina che punta al sostegno delle imprese locali

Avellino.  

RIspetto alla fusione della Camera di Commercio ecco il documento ufficiale della Cna che si dichiara aperta al confronto "con chi condividerà un percorso di attenzione al sostegno delle imprese". "In questo senso, un ruolo particolarmente importante lo riveste indubbiamente la Camera di Commercio, chiamata a svolgere una funzione attiva nel sostegno alle poco più di 40.000 imprese attive nella nostra provincia, ma svestendo finalmente i panni di ente autoreferenziale e imboccando la via della sburocratizzazione. L’imminente costituzione della CCIAA Irpinia-Sannio e il conseguente insediamento dei nuovi organi dovrà rappresentare l’occasione, per le PMI, di valorizzare il proprio ruolo individuando, condividendo e realizzando idee progettuali “connesse al cambiamento”. E’ in questa logica che la CNA irpina intende muoversi, a partire dalle ragioni che hanno dato vita alle alleanze attuali e aprendosi al confronto con chiunque intenda condividere un percorso fatto di attenzione primaria agli interessi delle imprese, convinti come siamo che il loro benessere coincida con quello dei tantissimi addetti e delle loro famiglie. Le Piccole e Medie Imprese in Italia rappresentano più del 99% delle imprese attive; di queste, il 95% sono microimprese che occupano meno di 10 dipendenti. Complessivamente, le PMI danno lavoro all’80% degli occupati nel settore privato. Il sistema CNA rappresenta circa 650.000 imprese a livello nazionale. Numeri che spiegano quanto importanti siano le imprese che la nostra Associazione rappresenta e lo stesso sistema CNA complessivamente inteso. Sentirsi parte di un sistema nazionale fondato sull’etica del lavoro sposando le ragioni dello stare insieme e, allo stesso tempo, elaborare una strategia politico-economica adatta alle particolarità della nostra provincia: è questa la sfida che abbiamo di fronte. Perché se è vero che dobbiamo essere “connessi al cambiamento”, in linea con lo slogan del nostro ultimo Congresso nazionale, il cambiamento deve assumere necessariamente, nelle diverse realtà, connotati funzionali agli interessi delle imprese che intendiamo rappresentare; in modo che, di conseguenza, ne possano trarre benefici le imprese dell’indotto, i lavoratori dipendenti, le loro famiglie e tutto il sistema economico connesso. Perché la crisi economica è tutt’altro che superata e la crisi politica in atto ne rappresenta semmai un moltiplicatore esponenziale. Qualcuno afferma che il Mezzogiorno sia finalmente uscito dalla lunga recessione e che, in particolare, la Campania abbia fatto registrare negli ultimi anni uno dei più alti indici di sviluppo; ma il ruolo trainante, in questo senso, lo ha svolto l’industria senza peraltro far registrare un consolidamento strutturale anche della stabilità del lavoro in quel comparto. Una lettura che si fermi agli indicatori statistici, in sostanza, non consentirebbe una corretta interpretazione delle condizioni reali della nostra società; basti pensare al continuo spopolamento in atto in provincia di Avellino e al costante impoverimento che si registra quasi dappertutto; tanto che oltre un terzo dei cittadini del Mezzogiorno viene considerato a rischio povertà. Non a caso lo SVIMEZ non esita a proporre il prolungamento degli esoneri contributivi per le nuove assunzioni e il credito d’imposta per gli investimenti. Per la nostra Associazione si tratta quindi di intervenire con strategie e servizi in grado di sostenere la competitività per migliorare le prospettive delle nostre imprese associate, che rappresentano la parte preponderante del sistema produttivo locale; d’altra parte, si tratta anche di dare un senso più concreto e programmatico allo stesso rapporto con le altre Associazioni, protagoniste anch’esse nello scenario considerato, e con le Istituzioni tutte. In questo senso, un ruolo particolarmente importante lo riveste indubbiamente la Camera di Commercio, chiamata a svolgere una funzione attiva nel sostegno alle poco più di 40.000 imprese attive nella nostra provincia, ma svestendo finalmente i panni di ente autoreferenziale e imboccando la via della sburocratizzazione. L’imminente costituzione della CCIAA Irpinia-Sannio e il conseguente insediamento dei nuovi organi dovrà rappresentare l’occasione, per le PMI, di valorizzare il proprio ruolo individuando, condividendo e realizzando idee progettuali “connesse al cambiamento”. E’ in questa logica che la CNA irpina intende muoversi, a partire dalle ragioni che hanno dato vita alle alleanze attuali e aprendosi al confronto con chiunque intenda condividere un percorso fatto di attenzione primaria agli interessi delle imprese, convinti come siamo che il loro benessere coincida con quello dei tantissimi addetti e delle loro famiglie.In pratica, si tratta di impegnare i fondi versati dalle imprese per realizzare azioni di cui esse stesse siano beneficiarie, non mere comparse finanziatrici di iniziative non sempre in linea con i veri interessi del mondo imprenditoriale. Si tratta, cioè, di operare per aprire nuovi mercati o modernizzare quelli già esistenti, aiutando le imprese ad investire in un clima di legalità che favorisca l’affermazione di professionalità e competenze. Si tratta di consentire e promuovere lo sviluppo delle imprese sane che conoscono il valore della propria terra e che rispettano l’ambiente. Si tratta di essere vicini alle imprese che creano occupazione e a quelle che vogliono trasmettere il know how delle proprie arti e mestieri. Si tratta, in definitiva, di contribuire a costruire un sistema in cui fare impresa sia più facile e gratificante, anche e soprattutto per i giovani e le donne. La declinazione di tali principi in un programma strategico concreto sarà l’obiettivo principale della CNA irpina e, allo stesso tempo, la discriminante per la scelta dei propri compagni di viaggio".