IIA, Ugl: "C'è bisogno di continuità, servono commesse"

Il segretario nazionale Spera: "E' necessario rendere l'azienda più appetibile"

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La nota del sindacato

Flumeri.  

"C'è bisogno di salvaguardare le aziende e le produzioni Italiane: nel 2019 Iia è riuscita a vendere in Italia solo il 38% dei autobus acquistati da Regioni e Comuni''.

Così il segretario nazionale Ugl Metalmeccanici, Antonio Spera, al termine dell'incontro con i vertici di Industria Italiana Autobus e la sottosegretaria del ministero dello Sviluppo economico, Alessandra Todde. Per il sindacalista ''è assurdo che l'unica azienda del nostro Paese che produce autobus debba sgomitare per affermarsi in Italia e che in generale vengano ostacolate le aziende che pagano le tasse e che creano occupazione in Italia. IIA è tra l'altro una delle poche reindustrializzazioni nel nostro paese che ha permesso di riavviare due stabilimenti e l'assunzione di oltre 100 nuovi lavoratori con investimenti ancora in corso nei siti di Flumeri, in provincia di Avellino, e Bologna''.

''Si sta ovviamente lavorando anche in Europa per l'assegnazione di alcune gare importanti che ci permetterebbe di spandere il nostro raggio di vendite, ma l'Italia dovrebbe essere un mercato di riferimento per una fabbrica nazionale salvata non senza sacrifici dello Stato. Nuove commesse sono importanti anche in relazione alle trattative, ancora in corso da parte dei soci di Invitalia, Leonardo e Carsan, per portare all'interno della compagine societaria un nuovo socio azionista ad oggi detenute per il 42% da Invitalia, e il restante 58% diviso da Leonardo e Carsan. È necessario quindi rendere l'azienda più appetibile'', conclude Spera.