Pagamenti elettronici, Confesercenti: "Il problema sono le commissioni"

Il presidente Marinelli: "il numero di POS dal 2015 è raddoppiato in Irpinia"

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La nota

Avellino.  

“Il numero di POS, in Irpinia come nel resto d'Italia, dal 2015 ad oggi è raddoppiato, senza bisogno di multe. Rimane però il problema dei costi di utilizzo delle carte, che riducono o azzerano i margini su alcuni prodotti”. Così Giuseppe Marinelli, presidente provinciale di Confesercenti.

“Registriamo e comprendiamo – prosegue il dirigente dell'associazione di categoria – l'irritazione emersa tra i consumatori rispetto ai provvedimenti del governo, contenuti nella bozza della manovra finanziaria, sulle sanzioni e sull'innalzamento della soglia di applicazione per il mancato utilizzo dei pagamenti elettronici negli esercizi. Il vero nodo però non è l'utilizo delle carte di credito o di debito, ma l’azzeramento delle commissioni sui piccoli pagamenti, soprattutto per alcune categorie. Sui pagamenti, ad esempio, dei bollettini, delle multe, del bollo auto, che con la riduzione di bancomat e uffici postali sul territorio, si sono trasferiti presso negozi, edicole e tabaccai, il commerciante specialmente con alcune carte non ha alcun guadagno, ma offre un servizio utile ai cittadini, agli enti e ad altre aziende private. Occorre quindi una modernizazzione della rete, dotando tutti di Pos a lettura veloce “contactless”, azzerando i costi fissi entro certi limiti. Da sempre pensiamo che una maggiore diffusione ed utilizzo delle carte di credito e debito sia opportuna ed utile e riteniamo giusto che chi voglia pagare con la carta di credito, possa farlo, a maggior ragione in un sistema dove tecnologie avanzate e smaterializzazione sono ormai ampiamente diffuse. Anche perché pure gestire il contante è un onere: non sono costi immediatamente visibili, ma ci sono: dal rischio rapine alla necessità di assicurazioni e sistemi di sicurezza, il problema delle banconote false ” .

“Si ritiene – conclude Marinelli - che la soluzione per combattere l’evasione fiscale sia rendere obbligatoria l’accettazione dei pagamenti elettronici? Noi siamo d’accordo. Non ci va di far passare intere categorie per ‘furbetti’. Si azzerino però le commissioni di tutte le mini-transazioni con Pos e carte di credito, fino a 50 euro, e se si vuole, a questo punto, si mantengano pure le sanzioni. Di certo non si può chiedere agli operatori e alle piccole attività di lavorare senza alcun ritorno”.