Caso Aias in Regione: "Gravi responsabilità di Comune e Asl"

L'assessore Angioli ha risposto all'interrogazione di Francesco Todisco: si garantiscano le cure

Avellino.  

“La vicenda “Aias - Noi con Loro” rappresenta uno scenario inquietante per la nostra comunità. Alla magistratura il compito di stabilire la verità giudiziaria, alla politica quello di rispondere con serietà e rigore alle esigenze dei 294 pazienti e dei 75 lavoratori della struttura. L’assessore ai fondi europei, Serena Angioli, delegata dal presidente Vincenzo De Luca a rispondere alla mia interrogazione, ha indicato con chiarezza le responsabilità amministrative che hanno caratterizzato una vicenda inquietante e preoccupante, che vanno dall’Asl fino al Comune di Avellino”. Così Francesco Todisco, consigliere regionale di Articolo Uno- Mdp, a margine del question time sulla vicenda Aias. Presenti in aula anche alcuni lavoratori della struttura di via Morelli e Silvati accompagnati dal segretario provinciale della Fp Cgil Marco D’Acunto. “Ora- conclude Todisco- la Regione assicuri la propria presenza ai vertici convocati in Prefettura per garantire continuità nelle cure e nel rapporto fiduciario fra i pazienti e i professionisti e assicuri il massimo rigore nel verificare quanto l’Asl sta mettendo in campo, se è vero che sta valutando di rivolgersi ad una cooperativa privata, non accreditata, addirittura fuori provincia. Un’eventualità da monitorare con la massima attenzione, perché rappresenterebbe l’ennesimo schiaffo per i pazienti e le loro famiglie, nonché il rischio concreto per i dipendenti di non essere inseriti in alcun passaggio di cantiere, perdendo così il lavoro. Ringrazio l’assessore per aver preso in seria considerazione la proposta di spalmare i pazienti su altri enti accreditati in Irpinia permettendo ai professionisti Aias di seguirli con il meccanismo del passaggio del cantiere già applicato per Villa Russo a Miano, e per aver garantito un approfondimento sulla possibilità di creare un albo regionale dei professionisti, a cui attingere per immaginare un’offerta diretta dei servizi di fisioterapia e riabilitazione”.

Di seguito la risposta integrale all’interrogazione del consigliere Francesco Todisco, da parte dell’assessore Serena Angioli: «Quella dell’Aias è una situazione annosa, che si esercita da tempo in modo assolutamente discutibile. La formalizzazione del mancato accreditamento assunta dal Presidente De Luca è recente perché, come è noto, le competenze della Regione in questa materia sono subordinate ai procedimenti dell’Asl. Per questo è opportuno identificare adeguatamente i centri di responsabilità da cui derivano determinati atti amministrativi, che poi condizionano l’operato di tutto il comparto della sanità. E’ sulla base del perfezionamento di un’istruttoria Asl che viene indicata al Presidente della Regione, nella sua qualifica di commissario alla sanità, la decretazione di ente non accreditabile, per mancanza di requisiti essenziali. Tra questi, vi era l’autorizzazione all’esercizio che doveva essere disposta dal Comune. Per cui Comune e Asl, in loco, da anni permettevano l’esercizio di questa associazione senza avere adottato l’autorizzazione all’esercizio. Non so se il problema fosse solo per l’antincendio, suppongo ce ne fossero altri di più difficile risoluzione. La situazione ad oggi è che quella struttura non è accreditata, dunque non può svolgere quelle funzioni. Una materia così complessa e la necessità di vicinanza al malato, obbliga probabilmente ad ampliare la verifica e ragionare anche sugli strumenti che caratterizzano probabilmente la disciplina del lavoro. La proposta di istituire un albo di accreditamento per professionisti, entra nel campo delle politiche del lavoro e della formazione, ma è una proposta che merita attenzione per cui non escludo la possibilità di sviluppare una riflessione ulteriore che salvaguardi le competenze delle persone che fino ad oggi hanno prestato il servizio, se effettuato con soddisfazione per i pazienti e in rispetto del protocollo medico sanitario curativo. Come noto le procedure di accreditamento possono essere ripresentate se ci sono le condizioni, chiaramente fermo restando gli altri problemi che afferiscono questa associazione. Per quanto concerne la cooperativa attivata dall’Asl, ci riserviamo un ulteriore approfondimento che abbiamo già chiesto a chi di competenza, in forza del question time proposto, ma non abbiamo avuto gli elementi sufficienti di chiarezza sulla correttezza delle procedure messe in campo e sulle caratteristiche di detta cooperativa”.