Caso bonus. Sibilia e Pallini (M5S): indecente, fuori i nomi

Referenti irpini indignati vogliono sapere chi sono i parlamentari che hanno chiesto il contributo

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«Ho inoltrato una richiesta all’Inps e una richiesta di accesso alla Giunta regionale della Campania - diceValeria Ciarambino - per conoscere se ci sono politici regionali che hanno usufruito del bonus sia nazionale che regionale»

Caso bonus richiesto dai parlamentari, indignazione tra il popolo dei Cinque Stelle. In campo i parlamentari Sibilia e Pallini, ma anche i candidati alla Regione Ciampi e Bochicchio, oltre ovviamente al candidato alla carica di Governatore, Valeria Ciarambino. Campania pentastellata coesa nella dichiarazione di guerra ai furbetti del bonus.

I referenti del M5S vogliono che vengano diffusi i nomi dei parlamentari colpevoli di aver chiesto l'accesso al contributo. Il sottosegretario Carlo Sibilia spiega in un lungo post sul social: «Appurato che tra i 5 parlamentari furbetti che hanno chiesto il bonus emergenza covid di 600 euro riservato alle partite iva ci sono 3 Leghisti, uno del Movimento e uno di Italia Viva, alcuni giornali riportano altri 2000 tra assessori regionali, consiglieri, sindaci e governatori. Sarebbe sconcertante che nessuno di questi venga allo scoperto e restituisca di sua spontanea volontà quanto ottenuto. È indecente. Fatta eccezione per i consiglieri comunali delle piccole città, tutti gli altri percepiscono stipendi da 5000€ al mese a salire. Secondo me è il caso che si dimettano dalle cariche che ricoprono. C’è un limite a tutto!» Qualcuno dirà “ma non hanno infranto la legge”. Vero! Ma esiste la decenza e l’opportunità politica. Se hai commesso questa leggerezza non puoi neanche pensare di rappresentare i cittadini italiani con disciplina e onore, men che meno quelli in difficoltà».

Sulla vicenda il deputato Maria Pallini aggiunge indignata: «Mentre il Paese è alle prese con una crisi post Covid parlamentari della Repubblica Italiana privi del minimo comune senso del pudore, decidono di chiedere il bonus di 600 euro destinato alle Partite Iva. È inammissibile. Ma ora fuori i nomi. Per questo condivi- do la proposta di Vito Crimi in merito alla rinuncia del diritto al- la privacy per sapere di chi si trat- ta e subito dopo, aggiungo io, mi aspetto le dimissioni da parte dei cinque furbetti».

«Quando mi sono tagliato lo stipendio da sindaco di Avellino ho inteso dare un contributo di testimonianza per combattere i privilegi della politica», dice l’ex sindaco di Avellino Vincenzo Ciampi in corsa per le regionali di settembre. Gli approfittatori dei bonus sono il contrario di ciò che ha ispirato il mio impegno per cambiare il territorio dove vivo, non certo per cambiare il mio conto in banca”. Dal canto suo Carmen Bochicchio commenta amara: «Stento a crederci: 5 deputati della Repubblica Italiana hanno fatto richiesta per ottenere il bonus che il Governo ha destinato alle Partite Iva, duramente colpite dalla crisi da Covid-19. Le P.I. sono l'ossatura della nostra economia e vanno sostenute SEMPRE. Comportamenti simili fanno male al Paese e sono da stigmatizzare senza se e senza ma».