Irpinia e Sannio cancellano le donne dal potere, ecco i dati

Lo studio della Consigliera di Parità della Regione mostra dati scoraggianti

irpinia e sannio cancellano le donne dal potere ecco i dati

Nella provincia di Avellino si registra solo il 7% di sindache, nella provincia di Benevento su 78 Comuni nessuna donna ricopre la carica di Sindaca

Avellino.  

Il tema della rappresentanza di genere negli organi collegiali di Governo nella pubblica amministrazione, così come in tutti gli altri settori, dall'imprenditoria al mondo accademico e scientifico, resta uno degli argomenti più dibattuti e mai affrontati nel nostro Paese, in particolare per le regioni del meridione. 

Certo, il numero di donne sindaco negli ultimi 30 anni è cresciuto in modo rilevante. Nel 1986 erano solo 145 comuni amministrati da donne sindaco, oggi sono più di mille. Spicca tra tutte le regioni italiane l’Emilia-Romagna, dove oltre la metà dei comuni è stato amministrato negli ultimi 30 anni da donne (175 comuni, pari al 52,4%). Segue la Toscana (44,8%) e la Lombardia (42,5%). All’opposto troviamo la regione Campania nella quale solo il 15,5% dei Comuni ha avuto sindaci donna. Il trend continua ad essere negativo. 

A confermare la maglia nera uno studio condotto dalla Consigliera di Parità della Regione Campania,  Domenica Marianna Lomazzo, che ha  monitorato la rappresentanza di genere all’interno della Giunta e del Consiglio regionale della Campania, dei cinque Consigli provinciali (Avellino, Benevento, Caserta, Napoli e Salerno) e delle Giunte e dei Consigli dei 550 Comuni campani prendendo in esame i dati pubblicati al 31/12/2020 sui rispettivi siti istituzionali.

L’analisi dei dati ha messo in risalto alcune criticità come ad esempio, che nessuna donna ricopre il ruolo di Presidente di Provincia all’interno delle cinque Amministrazioni provinciali, che le donne che rivestono la carica di Sindaca nei 550 Comuni della Campania rappresentano solo il 5% del computo totale. 

Il dato più scoraggiante è quello di Benevento, nei 78 Comuni sanniti nessuna donna ricopre la carica di Sindaca. ma nemmeno Avellino si salva, così come le altre province. 

In particolare. 

La Giunta Regionale della Campania è composta da 8 assessori (compreso il presidente della Regione) e tre assessore. Una suddivisione che in termini percentuali si traduce in un 73% di presenze maschili e un 27% di presenze femminili. Il Consiglio Regionale della Campania è composto da 43 consiglieri (compreso il presidente della Regione) e da 8 consigliere: l’84% di uomini contro il 16% di donne.

Il numero complessivo dei sindaci (al netto dei comuni commissariati) e delle sindache in Campania è di 538 unità: 511 uomini e 27 donne. Le sindache rappresentano appena il 5% del totale.

Il calcolo degli assessori e delle assessore registra un totale di 1.847 unità: 1.063 presenze maschili e 784 presenze femminili, ovvero il 58% di assessori contro il 42% di assessore. Il dato dei consiglieri e delle consigliere comunali dei comuni campani rivela 4.961 unità maschili e 1.875 unità femminili: il 73% di uomini contro il 27% di donne.

Il consiglio provinciale di Avellino è composto da 10 consiglieri uomini (più il presidente della Provincia) e da 2 consigliere: in percentuale l’85% di uomini contro il 15% di donne.

Il consiglio provinciale di Benevento è composto da 10 consiglieri uomini (più il presidente della Provincia) e nessuna consigliera.

Il consiglio provinciale di Caserta è composto da 12 consiglieri uomini (più il presidente della Provincia) e 4 consigliere: il 76% di uomini contro il 24% di donne.

Il consiglio provinciale di Napoli è composto da 19 consiglieri (più il presidente della Provincia) e 3 consigliere: l’87% di uomini contro il 13% di donne.

Il consiglio provinciale di Salerno è composto da 15 consiglieri uomini (più il presidente della Provincia) e 1 consigliera: il 94% di uomini contro il 6% di donne.

L’analisi sposta la lente di ingrandimento sulla situazione dei comuni delle cinque province della Campania.

Partendo dalla provincia di Avellino si registra la presenza in 118 comuni di ben 110 sindaci e appena di 8 sindache: il 93% di uomini e il 7% di donne.

Su 118 giunte comunali, 96 rispettano la normativa vigente sull’equa rappresentanza di genere, mentre 22 giunte non sono in linea con il dettato normativo: in termini percentuali l’81% contro il 19%. Il numero totale di assessori/e è di 331 unità, con 183 presenze maschili e 148 presenze femminili. Conteggiando anche i sindaci nella composizione delle giunte comunali, il numero degli uomini è di 293 unità e quello delle donne di 156: le presenze maschili si attestano al 65% mentre quelle femminili al 35%.I consigli comunali riscontrano la presenza di 1.083 consiglieri e di 341 consigliere (sindaci/ che inclusi/e), con una presenza femminile del 24% contro il 76% di presenza maschile.

La provincia di Avellino è composta da 42 comuni con una popolazione maggiore ai 3.000 abitanti e 76 comuni con una popolazione inferiore ai 3.000 abitanti.Su 42 comuni al di sopra di 3.000 abitanti, 33 possono vantare un’equa rappresentanza di genere (il 79%), mentre le giunte di 9 (il 21%) comuni non risultano essere in linea con il dettato normativo. I comuni con popolazione inferiore ai 3.000 abitanti, sono 76: in 63 di essi le giunte comunali registrano la presenza di almeno una donna (l’83%), mentre in 13 comuni gli assessori sono tutti uomini (il 17%)

Passando alla provincia di Benevento, balza subito all’occhio un dato scoraggiante: sui 78 comuni sanniti, non si registra nemmeno la presenza di una sindaca. Un comune commissariato e 77 sindaci: la totalità dei primi cittadini dei comuni di Benevento è declinabile soltanto al maschile.

Nelle 78 giunte comunali, escludendo un comune commissariato, troviamo 48 giunte comunali con un’equa rappresentanza di genere e 29 giunte non in linea con il dettato normativo: rispettivamente il 62% contro il 37%. Il computo totale di assessori e assessore è di 292 unità: 214 uomini contro 78 donne (considerando sempre i sindaci all’interno delle giunte comunali) con una percentuale del 73% di assessori e del 27% di assessore. Il numero totale di consiglieri e consigliere è di 929: 712 uomini e 217 donne, ovvero solo il 23% di presenze femminili contro il 77% di consiglieri.

La provincia di Benevento è composta da 27 comuni con popolazione superiore ai 3.000 abitanti e 50 comuni con popolazione inferiore ai 3.000 abitanti. Dei 27 comuni beneventani che contano più di 3.000 abitanti, 24 (l’89%) vantano un’equa rappresentanza di genere all’interno delle rispettive giunte comunali, mentre 3 (l’11%) comuni non sono in linea con il dettato normativo.Dei 51 comuni con popolazione al di sotto dei 3.000 abitanti, escludendo un caso di comune commissariato, 24 (il 48%) rispettano un’equa rappresentanza di genere, mentre 26 (il 52%) comuni non contano neanche una presenza femminile all’interno delle rispettive giunte comunali.

Nei 104 comuni della provincia di Caserta, escludendo i sei comuni commissariati, troviamo 94 sindaci e 4 sindache. Delle 104 giunte comunali casertane, escludendo i sei comuni commissariati, troviamo 81 giunte comunali con almeno il 40% di presenze femminili e 17 giunte non in linea con il dettato normativo: in termini percentuali il 78% contro il 16%. Il numero totale degli assessori e delle assessore (sempre considerando sindaci e sindache all’interno delle giunte comunali) è di 456: 297 uomini e 159 donne, rispettivamente il 65% contro il 35%. Il numero totale di consiglieri e consigliere è di 1.356, con 983 uomini e 373 donne: rispettivamente il 72% di consiglieri contro il 28% di consigliere.

Dei 104 comuni casertani, escludendo i sei comuni commissariati, troviamo 62 comuni con una popolazione superiore ai 3.000 abitanti e 36 comuni con una popolazione inferiore ai 3.000 abitanti.La provincia di Caserta è composta da 62 comuni con più di 3.000 abitanti: di questi, 57 rispettano un’equa rappresentanza di genere, mentre 5 giunte comunali non sono in linea con il dettato normativo. Tra i 36 comuni con popolazione al di sotto dei 3.000 abitanti, troviamo 24 (il 67%) comuni comprensivi di entrambi i generi e 12 (il 33%) giunte composte esclusivamente da uomini.

Nella Città Metropolitana di Napoli contiamo 92 comuni escludendo i comuni commissariati, si possono rilevare: 85 sindaci e 4 sindache. Una percentuale del 96% di uomini contro il 4% di donne.Tra le giunte comunali napoletane, escludendo i comuni commissariati, troviamo 82 giunte con almeno il 40% di presenze femminili e 8 giunte non in linea con il dettato normativo: in termini percentuali l’89% contro il 9%.Il computo degli assessori e delle assessore è di 544 unità: 338 assessori e 206 assessore. In termini percentuali il 62% di uomini contro il 38% di donne. Il numero totale di consiglieri e consigliere comunali è di 1.617 unità: 1.148 uomini e 469 donne. Tradotto in termini percentuali le presenze maschili raggiungono il 71% contro il 29% di presenze femminili.

La maggioranza dei comuni napoletani conta più di 3.000 abitanti: troviamo 87 comuni con una popolazione superiore alle 3.000 unità, e soltanto tre comuni con una popolazione inferiore ai 3.000 abitanti. Negli 87 comuni con più di 3.000 abitanti, 81 (il 93%) giunte comunali rispettano un’equa rappresentanza di genere, mentre 6 (il 7%) giunte non sono in linea con il dettato normativo. Dei tre comuni con popolazione inferiore ai 3.000 abitanti: 1 (il 33%) giunta comunale conta almeno una donna tra gli assessori e 2 (il 67%) giunte sono composte esclusivamente da uomini

Chiude il quadro la provincia di Salerno che conta 158 comuni, con 145 sindaci e 11 sindache. Una percentuale che rivela il 93% di uomini e il 7% di donne.Tra le giunte comunali salernitane possiamo contare 124 giunte con almeno il 40% di presenze femminili e 34 giunte non in linea con il dettato normativo: in termini percentuali il 78% contro il 22%. Il numero di assessori e di assessore è di 644 unità: 432 uomini e 212 donne (sempre considerando i/le primi/e cittadini/e all’interno delle statistiche) con una percentuale di assessori che si assesta al 67% e di assessore che si ferma al 33%. Il conteggio totale dei consiglieri e delle consigliere comunali annovera 2048 unità: 1.546 presenze maschili e 502 femminili, che, tradotto in termini percentuali, si trasforma nel 75% di uomini contro il 25% di donne.

I 158 comuni salernitani sono così ripartiti: 64 comuni contano una popolazione superiore ai 3.000 abitanti, 94 una popolazione inferiore ai 3.000 abitanti. I comuni salernitani con più di 3.000 abitanti sono 64. Le giunte comunali, che rispettano un’equa rappresentanza di genere al proprio interno, sono 61 (il 95%), mentre 3 (il 5%) giunte non sono in linea con il dettato normativo. Sono 94 i comuni salernitani con una popolazione al di sotto dei 3.000 abitanti: 63 (il 67%) giunte comunali sono comprensive di entrambi i generi, le restanti 31 (il 33%) non contano neanche una presenza femminile.

“Numeri ancora troppo bassi che rimarcano la necessità di un urgente correttivo - ha commentato la consigliera di Parità ella Regione Mimma Lomazzo -  è evidente che a tutt’oggi le donne accedono con maggiore difficoltà rispetto agli uomini ai luoghi della decisione politica e amministrativa. Dalla fotografia che emerge risulta oltremodo necessaria, quindi, una più incisiva promozione delle donne nei luoghi della decisione politica ed amministrativa e reputo, a tal fine, ancora necessaria l’azione positiva prevista con la normativa in materia di equa rappresentanza di genere sia per quanto riguarda la composizione delle liste elettorali, sia per quanto riguarda la composizione degli Organi collegiali di governo dei Comuni. Occorre sorvegliare sulla corretta applicazione della normativa vigente in materia ed, in questo, bisogna conseguentemente investire anche le Prefetture, il cui controllo a monte potrebbe evitare inutili e spesso controversi costosi contenziosi. Abbiamo bisogno anche di apportare dei correttivi alle lacune che la normativa vigente in materia evidentemente presenta. Come abbiamo bisogno di assicurare una giusta ed equilibrata presenza di competenze femminili nelle Giunte Regionali, anche con la previsione negli Statuti Regionali di una percentuale precisa da assegnare a ciascun genere. Abbiamo, ovviamente, bisogno di avvicinare con maggiore convinzione e determinazione le donne alla politica. Una democrazia sostanziale e moderna deve logicamente e con equità avere il volto delle donne e degli uomini nella visione e nella progettazione sia del quotidiano, sia evidentemente del futuro.”