Cultura, nasce la Fondazione. Festa: "Questa la nostra cura per la città"

Approvato con 14 voti favorevoli e 1 contrario lo Statuto del nuovo strumento di governance

cultura nasce la fondazione festa questa la nostra cura per la citta

Rigettati gli emendamenti delle opposizioni, Luca Cipriano apre all'amministrazione: Non dico no per principio ma questo statuto sembra fatto col copiaincolla

Avellino.  

Dopo aver incassato il si ai bilanci il sindaco di Avellino Gianluca Festa ha portato in aula il tema delle politiche culturali, da sempre terreno di aspro scontro con le opposizioni e le associazioni del territorio. L’approvazione è passata con 14 voti favorevoli e 1 contrario, il consigliere Spiezia, mentre l'opposizione ha abbandonato l'aula dopo il confronto.

“E' una pagina storica per per le politiche culturali rispetto a una scelta che questa amministrazione sta per compiere sul governo di alcuni processi” ha detto il primo cittadino. All'attenzione dei consiglieri lo Statuto della Fondazione di Partecipazione lo strumento con cui l'ente vuole gestire e valorizzare il patrimonio culturale della città e le attività che si dovranno svolgere nel Teatro Gesualdo, Villa Amendola, ex Eliseo e Casino del Principe. Un nuovo ente che avrà controllo pubblico ma la partecipazione dei privati.

Nella sua relazione introduttiva Festa ha chiarito i termini e gli obiettivi, provando a sgomberare subito il campo dalle polemiche.

Tra i nodi maggiormente contestati dalla minoranza proprio la posizione del sindaco, che sarà il presidente del Cda di cui nominerà i tre quinti. Non solo, anche il direttore generale dovrebbe venire scelto sempre dal sindaco su nomina fiduciaria.

Il consigliere Urciuoli ha chiesto formalmente un rinvio della discussione che però è stata rigettata. Così come sono stati rigettati i vari emendamenti al testo dello Statuto.

Per Luca Cipriano, capogruppo dell'opposizione ed ex presidente del Teatro Gesualdo “La fondazione può essere uno strumento utile, ma non facciamola diventare la fondazione del sindaco, apriamo lo statuto a una vera partecipazione, miglioriamo il progetto che allo stato sembra un minestrone – si va dal teatro alla promozione della moda e del made in Italy, di tutto di più – non dico no per principio, ma questo statuto sembra fatto con il copiaincolla”.

“La prima bozza era figlia di una richiesta dell'amministrazione precedente – ha spiegato il sindaco GianLuca Festa – Ma non mi ha mai convinto perché prevedeva una prevalenza del privato. Ho sempre ritenuto che all'interno dell'organismo di indirizzo dovesse esserci la prevalenza del pubblico. E chi più del sindaco, in qualità di massima espressione della democrazia locale, garante di tutti può farsi carico della presidenza di questo organismo della nomina dei membri pubblici? Mi aspetto – aggiunge Festa – che quando partirà la Fondazione ci possa essere il giudizio sulle professionalità individuate, non un attacco preventivo al sottoscritto che di certo non sarà sindaco in eterno, ma solo per altri 8 anni. E gli stessi privati, non saranno solo partite Iva. La vera grande rivoluzione sta proprio in questo. I privati saranno le associazioni, i professionisti, gli artisti che fino a ieri erano relegati in un angolo e per la prima volta saranno chiamati a governare i processi decisionali della cultura. Una grande svolta democratica”.

“E' chiaro che in città esiste un vulnus nelle politiche culturali è sotto gli occhi di tutti che qualcuno fin qui ha fallito - ha concluso Festa - Risolviamo questo vulnus proprio con la Fondazione, c’era una malattia e c’è, noi pensiamo che questa possa essere una buona cura. Ora cominciamo la cura, il nostro obiettivo è la guarigione”.