Lega l'emorragia continua, vanno via i sostenitori della prima ora

Dopo Malfetano a lasciare è Teresa Caputo

lega l emorragia continua vanno via i sostenitori della prima ora

"In Irpinia abbiamo ottenuto grandi risultati fino all'arrivo dell'attuale dirigenza regionale e provinciale, che si è dimostrata totalmente incapace di organizzare il partito"

Villamaina.  

A seguito della recente uscita da parte di altri amministratori dalla Lega, anche Teresa Caputo di Villamaina abbandona il partito: 

«Dopo anni di militanza ed impegno ho maturato l'idea di lasciare il partito, ormai snaturato rispetto ai tempi della mia adesione. Quando sette anni fa ho aderito al partito, in Irpinia la Lega era inesistente, un partito ancora in fasce che non aveva alcuna rappresentanza territoriale. Gli slogan anti europeisti e sovranisti riecheggiavano a livello nazionale e Salvini rappresentava l'alternativa politica ad un vecchio sistema di potere. Poi nel tempo la Lega si è ridimensionata adeguandosi alle dinamiche di palazzo fino a rinnegare tutto quanto precedentemente dichiarato con eclatanti dietro front.

In Irpinia abbiamo ottenuto grandi risultati fino all'arrivo dell'attuale dirigenza regionale e provinciale, che si è dimostrata totalmente incapace di organizzare il partito. 

Il mio impegno personale, profuso  tramite la mia candidatura prima alle comunali di Avellino e poi nel a Villamaina (oltre ai ruoli dirigenziali conferitimi in qualità di responsabile provinciale dell'organizzazione e poi responsabile provinciale alla cultura) non sono serviti a nulla e sono stati totalmente dimenticati dalla nuova gestione impegnata a centralizzare il partito con la nomina di simpatizzanti dell'ultima ora. Nomine effettuate sulla scorta di personali conoscenze con i nuovi  vertici di partito. La militanza, la lealtà e tutte le altre  belle parole utilizzate dai "politici di turno" si sono dimostrate utili esclusivamente ai loro scopi. 
La sede aperta e mantenuta a mie spese nel Comune di Gesualdo si è velocemente svuotata con l'adesione alla Lega provinciale di politici provenienti da partiti con vedute estremamente lontane dagli ideali del Carroccio.

I vertici si sono arroccati nel loro castelletto e le uniche occasioni di incontro sono state sfruttate per chiedere ai militanti di tesserarsi o di contribuire economicamente per le spese di gestione della sede provinciale.  Le continue liti interne, malamente gestite anch'esse, hanno ulteriormente allontanato chi aveva a cuore il partito. Questa è  la Lega attualmente in essere, una Lega dalla quale intendo prendere le distanze.»