La politica avellinese, la riflessione dell'avvocato Francesco Turco

Auspicabile un'interrogazione parlamentare

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Avellino.  

Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta dell'avvocato Francesco Turco, ex segretario del PPI, consigliere comunale e membro del consiglio di amministrazione dell’Alto Calore:

“Ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne tutti insieme è la politica. Sortirne da soli è l’avarizia.” (Don Lorenzo Milani) Su una parete della sua scuola infatti c’è scritto grande: I CARE. È un motto di una forza morale intraducibile. Me ne importa, mi sta a cuore. … il contrario esatto del motto violento fascista “Me ne frego”. Poiché ho “a cuore “ la nostra comunità e “La cellula della riorganizzazione democratica è la comunità.” (Cit.Ciriaco De Mita.) ho inteso, con la presente , cercare di “agitare” una riflessione su quanto sta qui accadendo soprattutto per il particolare momento politico nazionale dove al prezzo da pagare per il primato dell’assioma Democrazia e Libertà si preferisce il contrapposto “Ordine e Disciplina”.

Come è noto, perchè di dominio pubblico, chi è stato investito legittimamente e liberamente dai cittadini nella precedente tornata elettorale amministrativa, del comando politico locale, è stato sottoposto a misura cautelare (poi revocata) poiché embrionalmente ritenuto promotore di una associazione che avrebbe posto in pericolo l’ordine e la sicurezza pubblica sul territorio che amministrava, ipotesi ancora viva nelle istituzionali stanze della Procura della Repubblica. Per di più, sempre l’ex primo cittadino, ha pubblicamente asserito di aver ancora influenza politica sull’attuale amministrazione. Uno stato organizzato politicamente per la protezione e salvaguardia della democrazia, non può aspettare i tempi e le decisioni della Magistratura (che è investita di un potere diverso da quello politico) ma deve rendere pubblico e conoscibile ai cittadini se ritiene che l’esercizio del potere politico sia stato correttamente e legittimamente esercitato ovvero salvaguardare la trasparenza amministrativa, principio essenziale della democrazia applicato all’amministrazione in quanto, come afferma Norberto Bobbio, la “democrazia consiste nell’esercizio del potere pubblico in pubblico” e se vi siano gli estremi , può adottare i provvedimenti previsti e dovuti.

Questo potrebbe avvenire sicuramente con una auspicabile interrogazione parlamentare che informi i cittadini se della vicenda sia stato investito Il comitato provinciale irpino per l'ordine e la sicurezza pubblica, organo collegiale dello Stato italiano, avente funzioni consultive e del quale ne può far parte il Procuratore della Repubblica territorialmente competente (si noti bene che per il primato dell’interesse politico non può avvalersi del segreto d’ufficio ex art.359 c.p.p. se non per motivate ragioni) e se il Governo, tramite il Prefetto, organo politico monocratico del Ministero degli Interni sul territorio, a seguito di ciò, abbia inteso o no prendere provvedimenti e per quali motivi.

Questo sia a tutela dei cittadini sia di chi ha attualmente il comando della barra della attuale amministrazione. Diversa riflessione, anche se di silenzio assordante, riguarda l’operato politico dei partiti i quali avrebbero, a mio avviso, dovuto prendere atto delle tante disponibilità a far politica attiva, sparse nelle tante liste civiche e cercare di coinvolgerle in istituzionale militanza politica.

Lo stesso primo cittadino attuale non ha mai nascosto anzi ha “sbandierato “di avere coscienza politica orientata ai valori del c.d. centro sinistra. Mi auguro quanto sopra, forte della mia passata esperienza politica (nonché della professione che svolgo da decenni), prevedendo il pericolo che la ormai prossima tornata elettorale regionale si possa svolgere in un clima da “porto delle nebbie” vista l’attuale fioca luce dei partiti politici sul territorio”.