Ore 18: "Alberto Bilotta è il mio vicesindaco, un assessore di fiducia come gli altri e assessore di riferimento di SiAmo Avellino. ". Così il sindaco di Avellino, Laura Nargi nel corso della seduta di consiglio comunale dedicato all'approvazione del Bilancio Consuntivo 2024. In apertura del consiglio le presenze erano di 31 consiglieri su 33. Assente soltanto Elia De Simone, del gruppo “Davvero”, e Gerardo Rocchetta, esponente di “Viva la Libertà”. Unico all’ordine del giorno: l’approvazione del Bilancio Consuntivo. Nelle dichiarazioni di voto i consiglieri festiani hanno dichiarato: bocciamo il Rendiconto.
Vecchione: con Nargi si è rotto il rapporto fiduciario
Teresa Cucciniello ha rimarcato una scelta di coerenza, ricordando i passaggi salienti della ultima crisi politica, che ha minato dalle fondamenta la maggioranza Nargi. Giovanna Vecchione spiega: noi "festiani" siamo rimasti in silenzio ad attendere. Ora parliamo: abbiamo sostenuto il sindaco fino alla vittoria: votiamo no al rendiconto di gestione e se il consuntivo non sarà approvato, suggeriamo al sindaco di utilizzare il tempo che avrà a disposizione per rimettere a posto le cose con chi l'ha sostenuta. Noi attendiamo fiduciosi e le concediamo altro tempo. Non vogliamo essere offesi nella nostra intelligenza. Se questa, come dice, è la sua maggioranza, Nargi trovi il modo di farla funzionare. Se andremo a casa è perchè si è rotto il rapporto fiduciario . Noi abbiamo sostenuto Nargi accompagnandola fino alla vittoria. Il sindaco ha però revocato tre nostri assessori, ha fatto votare contro una nostra proposta, non ha accolto le nostre richieste di ritocco al rendiconto. Noi siamo sempre stati dalla stessa parte, quella della maggioranza. Spero che il Sindaco utilizzi questi successivi 20 giorni per ritrovare le stesse ragioni, altrimenti qui nessuno è attaccato alle poltrone e non abbiamo problemi ad andare a casa".
Cipriano: votiamo no per dire basta a questa amministrazione
“Noi dem votiamo no - dichiara Cipriano - . Siamo stanchi di questo sistema amministrativo, fatto di ricatti e polemiche”. I consiglieri del Patrito Democratico alla fine votano un secco no al bilancio per quanto pure si erano rincorse voci di un possible “inciucio” con la Nargi. “Il Pd vota coerentemente contro un bilancio che ha un nome e cognome, Gianluca Festa e che cristalizza un distastro che si sta reiterando nell’attuale amministrazione. Usciamo da 5 anni vissuti pericolosamente come se fossimo sulle montagne russe, in cui – giusto per fare qualche esempio- tutte le aliquite comunale alzate al massimo, Acs demolita, gestione dei parcheggi venduta, Teatro Gesualdo pezzo mezzo smontando passando da tremila a 20 abbonati,
L’amministrazione Nargi non è mai iniziata perchè è stata gettata nelle sabbie mobili di una paralisi amministrativa che ha bloccato una città intera sempre per le volontà del vosto leader politico, del vostro padre politico, Gianluca Festa”.
Santoro invoca una nuova stagione politica per Avellino. “Si torni al voto, decidano i cittadini – spiega Santoro -. Non perdiamoci nei sottoscala delle soluzioni inutili. Si torni ai seggi. Chiudiamo il sipario a questa stagione politica ingloriosa”.
Mazzeo "Coraggio per Avellino" contro Festa
"Noi siamo con Nargi perchè non accetto le parole e termini utilizzati nelle scorse settimane dal mio ex leader. Non è il modo che noi abbiamo di fare politica".
ORE 15.30 Scaletti: numeri solidi
A prendere la parola per primo, in apertura del consiglio, è stato l’assessore al Bilancio Alessandro Scaletti, che ha illustrato il quadro economico-finanziario dell’amministrazione comunale. Un saldo di amministrazione positivo, pari a 51 milioni di euro, è il dato di apertura. «Le finanze si presentano sostanzialmente attive – ha spiegato Scaletti – ma questa disponibilità è in buona parte neutralizzata dalle obbligazioni pregresse, sia dirette sia indirette, che affondano le radici nel passato: il Piano di Riequilibrio e una lunga serie di contenziosi ancora in corso continuano a pesare sull’ente».
Una situazione che, pur evidenziando segnali di solidità, resta vincolata da passività che limitano fortemente l’utilizzo delle risorse. «Queste somme – ha precisato l’assessore – vengono di fatto sottratte alla spesa corrente, in attesa che si concludano le vertenze legali che le coinvolgono».
Scaletti ha voluto sottolineare la capacità dell’amministrazione di far fronte ai propri obblighi: «Il Piano di Riequilibrio risale ormai a quasi dieci anni fa. E sebbene vi siano numerosi accantonamenti forzati, quest’anno registriamo un disavanzo pari a circa 27 milioni di euro. Una cifra importante – ha aggiunto – ma che, in un contesto di pre-crisi finanziaria, si può considerare fisiologica». La seduta è poi proseguita con l’apertura del dibattito tra i gruppi consiliari.
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