FdI contro il M5S: polemica ad Ariano per un fotomontaggio sulla Meloni

Il caso politico nasce da un post della consigliera comunale pentastellata Maria Teresa Grasso

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La presidente provinciale di Fratelli d’Italia Avellino, Ines Froncillo, attacca il Movimento 5 Stelle dopo la diffusione di un fotomontaggio ritenuto offensivo nei confronti del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. "Chiediamo scuse pubbliche"

Ariano Irpino.  

Ad Ariano Irpino si accende lo scontro politico tra Fratelli d’Italia e Movimento 5 Stelle. A innescare la polemica è stato un fotomontaggio, definito volgare e offensivo, che ritraeva il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. L’immagine era comparsa nei giorni scorsi sulla pagina Facebook della consigliera comunale del M5S, Maria Teresa Grasso, ed è stata poi rimossa. A questo punto ci si chiede se, come spesso accade, il profilo non sia "stato hackerato". In ogni caso, sulla vicenda è intervenuta con durezza Ines Fruncillo, presidente provinciale di Fratelli d’Italia Avellino, che in un post ha puntato il dito contro i pentastellati: «Un consigliere comunale del M5S di Ariano Irpino ha pensato bene di pubblicare un fotomontaggio volgare contro il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Questo è il livello di chi dovrebbe rappresentare i cittadini: incapaci di proporre soluzioni, si rifugiano nell’insulto e nell’offesa personale».

Froncillo ha chiesto una presa di posizione netta da parte del Movimento 5 Stelle, fino ai vertici regionali: «Chiediamo che il M5S, a partire dal candidato governatore della Regione Campania, prenda immediatamente le distanze da questo comportamento indegno e che il consigliere in questione si scusi pubblicamente. Chi non rispetta il Presidente del Consiglio non rispetta l’Italia intera». Il caso, che ha subito trovato eco nel dibattito politico locale, si inserisce nella campagna elettorale in vista delle prossime regionali. Fratelli d’Italia ribadisce di voler proseguire «con serietà, concretezza e rispetto», mentre accusa i grillini di «restare fermi all’unico linguaggio che conoscono: l’insulto».