La Sandro Abate vola, Lonero: "Felice in un gran contesto"

Il preparatore atletico: "Ho trovato professionisti esemplari dentro e fuori dal campo"

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Avellino.  

Mandata in archivio la vittoria contro la Feldi Eboli, la Sandro Abate ha già messo nel mirino la Colormax Pescara. La gara, valida per la ventunesima giornata nel campionato di Serie A, è in programma sabato, al PalaDelMauro, con fischio d'inizio alle 16. I verdazzurri sono reduci da quattro vittorie consecutive, valse il terzo posto in classifica. Determinanti per la svolta un evidente cambio mentalità, ma anche una ritrovata brillantezza fisica. Palesemente positivo, in tal senso, l'impatto sulla realtà irpina del preparatore atletico Alessandro Lonero. L'ex Feldi Eboli è arrivato all'ombra del Partenio agli inizi di febbraio e, a Ottopagine.it, ha raccontato le sue prime settimane di lavoro con il quintetto del capoluogo irpino.

Lonero, non avrà la bacchetta magica, ma lo score della Sandro Abate dal suo arrivo è di quattro vittorie di fila. Innanzitutto, qual è il suo bilancio sull'inizio della sua avventura in verdeazzurro?

"Non credo di avere assolutamente la bacchetta magica, ma sono molto contento dello score ottenuto da quando sono arrivato. Il mio bilancio personale è estremamente positivo e sono felice di essere arrivato in questa società. Sono stato accolto benissimo, ho trovato massima disponibilità in primis dai giocatori, dal mister e da tutta la società. Mi hanno messo a disposizione di tutto ciò di cui necessitavo e ho potuto iniziare subito a lavorare come volevo. Ovviamente, non credo che il merito di questi buoni risultati sia mio, ma penso sia un insieme di tanti fattori. Con il coach abbiamo lavorato bene e c'è stata subito intesa. Questo ci ha aiutato molto."

È arrivato da poco nel quintetto irpino e soprattutto quasi alla fine di una lunga sosta. Come ha trovato la squadra in termini di condizione generale?

"Ho trovato un gruppo disponibile, abbiamo iniziato a lavorare subito e non ho avuto problemi. Questa è la cosa più importante. Sinceramente parlare di ciò che è stato non credo sia utile. Ci possono esser stati dei problemi, ma credo che questa sia una stagione difficile per tutte le squadre in tutti i contesti. È un anno particolare. I giocatori sono stati fermi per 8 mesi. Uno stop forzato che ha creato tanti problemi fin dall'inizio per tutti, indipendentemente dalla bontà della preparazione. Bisogna fare il meglio giorno dopo giorno in campo."

Andando nel dettaglio, che tipo di programma ha stilato nel periodo appena trascorso ed in vista del prosieguo della stagione, tra Coppa Italia e campionato?

"È difficile andare nel dettaglio, abbiamo avuto quattro partite in quattordici giorni, ora ci apprestiamo a fare la quinta. Ho avuto modo di lavorare 15, 20 giorni in vista della prima gara su cui ci siamo focalizzati. Se dovessi fare un resoconto generale abbiamo svolto un lavoro di forza, sul ricondizionamento che forse mancava un po' ai ragazzi. Adesso l'obiettivo è cogliere la successiva sosta, anzi, a partire già dalla prossima settimana quando i ritmi saranno quelli della settimana "regolare" per cominciare ad attuare il microciclo tipo e continuare a incrementare il lavoro con il mister."

Ogni atleta ha una struttura fisica diversa, al preparatore sta il compito di portare tutti sullo stesso livello. Chi, però, l'ha impressionata di più per struttura muscolare, forma e brillantezza?

"Ogni atlteta è fisicamente differente, il mio obiettivo è adattare il lavoro alle risposte del singolo giocatore. È la cosa che, di più, fa la differenza. Mi hanno impressionato tutti soprattutto per la disponibilità, la voglia di lavorare e il sacrificio. Sono contento di tutti."

Oltre al lavoro sul campo, quanto è importante l'alimentazione di chi è incaricato di seguire, in relazione alla sua attività?

"L'alimentazione è fondamentale. Sono anche biologo nutrizionista, quindim con me si sfonda una porta aperta. In questa squadra ho trovato dei professionisti esemplari anche sotto questo aspetto. Mi rende molto felice poter lavorare giorno dopo giorno con loro."

Nell'ultimo turno la vittoria sulla sua ex squadra, la Feldi Eboli. In relazione alla sua precedente esperienza professionale, cosa non ha funzionato?

"È difficile parlare di cosa non ha funzionato con Eboli, la stagione è un po' difficile. Non voglio approfondire la questione con la Feldi, sarebbe ingiusto per il contesto. Mi sono trovato bene nei mesi in cui ho lavorato, con il mister, con i giocatori e con la società. È andata così e ora sono contento qui."

E, invece, come è nata l'opportunità di entrare a far parte del progetto della Sandro Abate? Cosa l'ha convinta ad accettare?

"L'opportunità è nata due giorni dopo che si è conclusa la mia avventura a Eboli e ciò mi ha reso felice. Mi ha chiamato Vinicio Comella, che ringrazio, insieme a Massimo, il presidente, e tutta la società. Mi hanno voluto fortemente e appena ho potuto mi sono aggregato. Mi ha convinto il fatto che questa è una grande società, una grande squadra, c'è un grande allenatore, lo staff, la dirigenza, giochiamo in un palazzetto bellissimo, la città mi piace. Non c'è niente che non mi potesse coinvolgere in questo progetto e non mi potesse far accettare. Sono molto felice di essere qui."

Mister Batista è l'apice gerarchico di uno staff, tecnico e medico, appassionato e con gran voglia di far bene. Come l'hanno accolta e cosa sta imparando da loro?

"Marcelo è al vertice di uno staff che mi ha accolto benissimo, mi trovo veramente bene con il mister. Stiamo raggiungendo la nostra intesa, ci stiamo conoscendo. Anche con lo staff medico e dirigenziale, ma, come già detto, credo quest'avventura sia iniziata nel migliore dei modi. Penso sia presto per fare un bilancio, però, questo primo mese è volato. Sto imparando tanto dal mister, come da tutti. Imparare, studiare e cercare di prendere un po' da tutti è importante sia nel nostro lavoro, sia nella vita in generale. Sto cercando di ascoltare e capire le dinamiche per ambientarmi e adattarmi al meglio. È un gran contesto."