Avellino, una potenza contro il Potenza: è 3-1 e +7 sul Bari

I biancoverdi dominano i lucani: Tito, Maniero e D'Angelo (dagli undici metri) calano il tris

avellino una potenza contro il potenza e 3 1 e 7 sul bari
Avellino.  

Se il Monopoli fosse stato il Monopoly, inteso come il gioco in scatola, allora si può dire che l'Avellino è ripartito nella sua corsa sul tabellone del girone C della Serie C dopo aver pescato nulla di più che un imprevisto. Perché il pareggio al “Veneziani”, frutto di un episodio, un episodio si è rivelato. Il 3-1 sul Potenza ha immediatamente spazzato via, semmai ce ne fossero stati, dubbi in merito a cosa lo avesse realmente determinato. Nessun vero campanello d'allerme. Casualità e una disattenzione. Nulla più. Il calcio, in fondo, è pure questo. Ma se è una squadra è squadra, sa subito risollevarsi. Straripanti, i biancoverdi, contro i lucani. Non solo per il punteggio, ma per la prestazione che, per qualità, corsa, quantità, ha regalato uno spettacolo gradevolissimo; l'impressione di assistere alla partita davanti al teleschermo e a una console accesa, più che a un match tra ventidue calciatori in carne ed ossa. Roba da PlayStation. Eppure, i presupposti con cui i lupi sono arrivati alla gara sembravano quelli classici di una congiuntura astrale negativa in pieno corso. Le positività di Carriero e De Francesco al Covid-19, registrate tra la serata di ieri e la mattinata di oggi, non sono state certo il miglior viatico per incamminarsi alla sfida contro l'undici allenato da Gallo, che era reduce da cinque risultati utili di fila, valsi il bottino di 11 punti. Nel pomeriggio, il pareggio della Casertana a Bari ha, però, dato quella spinta in più. Non che servisse, magari. Ma sapere che vincendo i punti di vantaggio sui pugliesi sarebbero aumentati a 7, a 7 giornate dalla fine del campionato, qualcosa cambia. Anche inconsapevolmente.

E così, pronti, via, e Ricci fa volare Tito sotto gli occhi dell'arbitro Maranesi della sezione di Ciampino, che prende un abbaglio: il contatto è in area di rigore, ma l'arbitro ordina una punizione dal limite. Poi, il portierone Marcone decide di confermare le sensazioni di un giorno stregato: al 7', tocca quel tanto che basta per mandare una gran botta al volo di Maniero, su cross di Aloi toccato da Tito, a schiantarsi contro la traversa; al 20', disinnesca una conclusione acrobatica di D'Angelo su invito di Ciancio, impiegato come mezzala, all'inizio della contesa, per ovviare alle defezioni in mediana; al 26', tocca in angolo un destro a incrociare di Adamo, che ha l'unica pecca di metterci troppo a coordinarsi e non tenere basso il pallone. Un incantesimo? Rotto con l'unica sbavatura della serata dell'estremo difensore, che opta per i pugni anziché trattenere un traversone di Ciancio permettendo a Tito di addomesticare il pallone e scaraventarlo nell'angolino dal limite dell'area di rigore. Secondo centro in biancoverde per lo stantuffo della corsia mancina. Il raddoppio lo sfiora Bernardotto, prima dell'intervallo, con un destro velenoso mentre l'Avellino macina gioco a ritmi supersonici tra tocchi di prima e una favolosa e fitta rete di triangoli. L'Avellino, la squadra che giocava male, a detta di tanti esteti dal palato sopraffino. Chissà dove saranno finiti.

Gioca così male, l'Avellino, da ripartire da dove aveva lasciato, nella ripresa. Un assedio senza respiro, che frutta subito un penalty per spinta di Coccia ai danni di Luigi Silvestri. Maniero per poco non butta giù la porta: sono 9 in campionato. E al 48' e 2-0. Il brindisi alla doppia cifra, per l'ariete, è rimandato perché il palo la nega, aiutando Marcone a completare l'ennesimo intervento risolutivo della sua notte quasi perfetta. Al 63', il tris è servito con un'altra massima punizione. Maniero dimostra che il gruppo è solido conquistando di forza un nuovo tiro dal dischetto (fallo di Gigli), ma cedendolo, come a Monopoli, a D'Angelo. Il centrocampista calcia centrale, e festeggia il suo ottavo gol, con un sigillo da ex. Non si limita a gesitre, l'Avellino, che continua la sua prova di forza mentre la girandola delle sostituzioni va. Appena cala la guardia, la squadra di Braglia, viene svegliata da un diretto in pieno volto del Potenza. Luigi Silvestri si perde Salvemini, che va sul fondo e crossa basso per il subentrato Volpe: Forte fulminato e Avellino scalzato dal trono di miglior difesa in condominio con quella della Ternana. A proposito: per gli umbri 2-4 a Teramo per ricordare che è meglio, per Miceli e compagni, pensare a blindare il secondo posto. 

Il poker lo sfiora Rizzo nel finale. Non cambia la sostanza. Quattordicesimo risultato utile consecutivo, settima vittoria nelle ultime otto partite. La marcia continua e viene davvero da mangiarsi le mani perché nel girone ci sono le fere marziane. L'Avellino è già ripartito. Domenica, a Catania, si gioca all'ora di pranzo (12,30). Sarà il debutto di Francesco Baldini sulla panchina etnea dopo la sconfitta a Torre del Greco e l'esonero, che sta per essere ufficializzato, dell'ex Potenza Raffaele. Altro esame di maturità per l'Avellino, che si augura solo di essere risparmiato da una nuova ondata di Covid. L'unica cosa che ha dimostrato di poter davvero fermare gli uomini di Braglia.

Il tabellino.

Avellino - Potenza 3-1

Marcatori: pt 33' Tito; st 3' Maniero (rig.), 18' st D'Angelo (rig.), 31' Volpe.

Avellino (3-5-2): Forte; L. Silvestri, Miceli (28' st Dossena), Illanes; Adamo (34' st Rizzo), Ciancio, Aloi, D'Angelo, Tito (47' st Rocchi); Maniero (28' st Santaniello), Bernardotto (34' st Fella). A disp.: Pane, Baraye. All.: Braglia.

Potenza (4-3-1-2): Marcone; Coccia, Di Somma, Gigli, Panico; Ricci, Bucolo (26' st Fontana), Bruzzo; Di Livio (19' st Baclet); Romero (19' st Salvemini), Mazzeo (19' st Volpe). A disp.: Santopadre, Brescia, Noce, Sandri, Conson, Iacullo, Nigro, Cavaliere. All.: Gallo.

Arbitro: Maranesi della sezione di Ciampino. Assistenti: Salama della sezione di Ostia Lido e Valente della sezione di Roma 2. Quarto ufficiale: Ubaldi della sezione di Roma 1.

Note: Ammoniti: Maniero, Aloi, Panico, Coccia, Miceli, Adamo, Volpe per gioco falloso. Angoli: 9-4. Recupero: pt 1', st 5'. Osservato un minuto di raccoglimento in memoria di Antonio Vanacore. Gara a porte chiuse.