De Cesare punta a dare in gestione la Scandone

Il patron sarebbe pronto a farsi carico del pagamento dei debiti affidando il club a terzi

Avellino.  

Alla vigilia di un nuovo incontro tra i legali rappresentanti della Sidigas e commissari giudiziali, per discutere del piano di rientro che, dopo la concessione del concordato in bianco, l’azienda dovrà definire con Tribunale e creditori, un sussulto rianima l'ambiente Scandone. Dopo giorni di silenzio Gianandrea De Cesare parrebbe pronto a farsi carico del futuro della società di basket, sprofondata in Serie B per effetto della doppia auto-retrocessione, decisa dalla proprietà, a causa delle note traversie giudiziarie ed economiche con cui sta facendo i conti.

De Cesare sarebbe pronto a pagare o quantomeno a farsi carico dei debiti affidando a uno o più soggetti terzi la gestione sportiva del prossimo campionato. Una persona, forse due, che hanno a cuore le sorti del basket a tinte biancoverdi; che avrebbero manifestato il proprio interesse per la Scandone e con cui sarebbero in corso costanti contatti.

Un raggio di sole (con l'auspicio che non faccia rima con miraggio, ndr) in mezzo alle nubi per provare a garantire continuità alla storia, settantennale, del club irpino. Si vedrà. I condizionali restano, in ogni caso, d'obbligo perché tra il dire e il fare, oltre alla massa debitoria, non vanno dimenticati i lodi, esecutivi o che lo diventeranno, di agenti ed ex cestisti; la fideiussione da 40mila euro da produrre e presentare entro il 2 settembre. Per il momento la certezza, al 7 agosto, resta una: la Scandone è in netto ritardo rispetto agli altri roster inseriti nel girone D e non ci sono sicurezze così come un progetto sportivo, chiaro, a partire dagli interpreti che dovrebbero svilupparlo, in primis sul parquet. Dopo tante parole è, dunque, prudente se non obbligatorio adottare una locuzione, pur senza voler scomodare San Tommaso: “Finché non vedo, non credo”. Perché la fiducia va meritata, allo stato attuale riconquistata e, a oggi, è stata ampiamente e motivatamente persa.