I "matti" di Caritas e le buone notizie del welcome

Il nuovo festival Porti di Terra: le persone al centro

Pietrelcina.  

In un tempo in cui il welfare è un ricordo lontano e gli effetti sono sotto gli occhi di tutti si punta al welcome. Un nuovo welfare fatto di umanità, non solo di Stato: su queste basi si concentra la seconda edizione del festival #Portiditerra, organizzato dalla Caritas di Benvento.
Una piccola Caritas di provincia guidata da quelli che si sono autodefiniti tre pazzi, don Nicola De Blasio, Angelo Moretti e l'anima dei volontari, Gabriella Giorgione, che diventa un esempio a livello nazionale.


Già imponente la tre giorni messa in piedi lo scorso anno, si migliora di molto il festival in questa seconda edizione, in cui tocca i nuovi comuni del Welcome, i piccoli comuni dell'Hinterland e della provincia beneventana che hanno scelto la strada dell'accoglienza. Un'accoglienza lontana dai dormitori coi migranti a zonzo tutto il giorno: l'accoglienza degli Sprar, di chi ascolta una storia, di chi te le fa raccontare davanti a un piatto caldo...come una volta, come i piccoli paesi di una volta. Lodata questa formula nel primo appuntamento della tre giorni, al palavetro di Pietrelcina, con tutti gli operatori della comunicazione presenti, perché l'evento è in collaborazione con l'Ordine dei Giornalisti, vale crediti, venalmente parlando, è formativo, soprattutto.

E' formativo perché parla di un welcome che va oltre a numeri di sbarchi, storytelling horrorifici ma remunerativi e beghe di buonisti e cattivisti vari: si parla di persone, non di chi emigra o di chi ospita, ma di persone, persone che hanno bisogno di un piatto o che il piatto già ce l'hanno e magari hanno bisogno di un sorriso, di un abbraccio, di una risata.


E' questo Porti di Terra vol. 2: un festival di persone, tra persone. Persone che stanno assieme perché come ricorda don Nicola “Di gente che si sentiva imprescindibile per le sorti dell'umanità sono pieni i cimiteri: siamo piccoli pezzi di un puzzle, da soli valiamo poco, assieme siamo belli”.
Un racconto impegnativo, certo, impegnativo perché difficile da raccontare anche per chi ogni giorno racconta, come il direttore di Tv2000 Paolo Ruffini ha spiegato: “Abbiamo perso di vista tante cose nel nostro modo di raccontare la realtà: spesso facciamo un giornalismo fatto di stereotipi e slogan, alternando allarmismi catastrofici a ricette magiche”.
In questo clima si presenta il libro scritto dai “tre matti” della Caritas, “L'Italia che non ti aspetti”: più che un libro una buona notizia, approdata in uno splendido Porto di Terra.

 

di Cristiano Vella