Il Benevento ha chiuso il girone d'andata al comando della classifica. Ospite di Ottogol, il presidente Vigorito ha fatto il punto della situazione in casa giallorossa. Ecco le sue parole:
Vigorito e il girone d'andata
"Sono soddisfatto. Il fatto che per il secondo anno consecutivo abbiamo ottenuto il titolo di campione d'inverno, questo dà una dimostrazione di continuità. Quest'anno ci auguriamo che sia positivo al 100% e non al 50%, come quello scorso. Chiudere al primo posto dimostra che la squadra è in salute e che sta facendo un ottimo campionato".
La vittoria di Cerignola
"Il Cerignola era reduce da sei risultati utili consecutivi, stava dando fastidio a molte squadre. Noi soffriamo anche il sintetico. Non mi aspettavo un Cerignola così, forse ci porta fortuna visto anche l'anno scorso ci abbiamo vinto. Sul 3-0 ho detto a Carli 'perché non ce ne andiamo?', ma lui era preoccupato che potesse succedere qualcosa. Non sarei andato via ugualmente, la mia era una battuta sul fatto che fossimo già avanti di tre gol. Una cosa bella è che siamo usciti dal campo con gli applausi di tutto lo stadio, la stessa dirigenza avversaria ci ha fatto i complimenti".
La scelta di Floro Flores
"Ricordo Floro Flores quando ha esordito col Napoli, lo ricordo quando giocava e mi piaceva molto. Floro Flores è a Benevento da due anni. Abbiamo fatto una ricerca di mercato, non siamo andati subito su di lui. Volevamo evitare l'errore dello scorso anno, quando dopo aver esonerato Auteri siamo andati su un allenatore che volevo, ma che è stato un problema in più dello scorso campionato. Floro Flores è arrivato secondo a livello nazionale con l'under 17. Gli ho parlato diverse volte, poi mi sono confrontato con Puleo e Palermo: gli ho chiesto soprattutto dal punto di vista caratteriale come Floro Flores si relazionasse con la squadra. Poi ho chiesto anche a Casertana e Giugliano, dove ha allenato il settore giovanile. Tutti mi hanno detto che Floro Flores è capace di creare gruppo. A me non interessa l'aspetto tecnico, non parlo di moduli. Credo che si possa giocare a calcio con qualsiasi modulo. Anche Floro Flores la pensa allo stesso modo. Mi ha detto che lui è un allenatore di posizioni e movimenti in campo.
La mia personale convinzione è che se uno riesce ad avere un buon rapporto e la capacità di motivare i ragazzini, allora ha più chance di chi si è dimenticato di lavorare con i giovani. Noi abbiamo detto che saremmo andati in Serie B in almeno tre anni. L'illusione dello scorso anno ci aveva fatto pensare che si poteva anticipare la tabella di marcia. Tutti abbiamo commesso degli errori. Quest'anno c'era la stessa situazione, nessuno se ne è accorto. In estate sono arrivati 18 calciatori. Attualmente abbiamo 32 elementi, di cui 4 fuori rosa, con una media complessiva di 24 anni. Il Benevento è una squadra giovane. L'anno scorso, quando i giovani sono venuti meno, avrebbero avuto bisogno del sostegno dei più grandi, i quali si sono dimostrati per quelli che sono alla fine del campionato. Floro Flores non è venuto a Benevento per soldi, guadagnava 1500 euro al mese, ma perché qui c'è una organizzazione da Serie A.
Aveva anche ricevuto richieste da squadre di Serie C, ma non sarebbe andato via prima di chiudere la propria crescita in giallorosso. La terza cosa che mi ha detto è che sarebbe venuto a vivere a Benevento, per ricambiare la fiducia che gli abbiamo dato. Quest'anno si è creato un clima molto bello. Vedo che la tifoseria sta accompagnando questa squadra. Verranno nuovi giorni bui, ma dobbiamo restare così, così come io sono rimasto. Vigorito non si innamora più di nessuno, ma rimane nel calcio come imprenditore e ama i colori giallorossi".
Vigorito spiega l'esonero di Auteri
"Auteri lo abbiamo preso per la stima verso l'uomo. La vittoria si ottiene per la concomitanza di tante ragioni. Auteri non è andato via adesso, ma a maggio. L'uomo ha la massima stima e il massimo rispetto, ma per quanto riguarda il ruolo dell'allenatore fuori dal campo non eravamo d'accordo su diverse cose. Non mi ha mai chiesto il rinnovo del contratto a maggio, ed è stato molto disponibile in un momento delicato della scorsa estate, restando a Benevento mentre gli altri erano al mare, dando una prova di grande attaccamento a tutti. Auteri non è stato esonerato dopo aver vinto a Foggia, quella è stata l'ufficializzazione. La posizione di Auteri era in bilico perché dopo le prime partite positive, la proprietà aveva ravvisato che all'interno della squadra cominciavano a esserci delle utilizzazioni che non condividevo. Questa squadra aveva bisogno di una ventata di aria fresca, doveva cambiare passo. Se uno cambia 17 calciatori e poi rivede le stesse cose dell'anno prima, allora bisognava capire. Con Auteri ho parlato molto, gli ho detto che non sopportavo le stesse cose dello scorso anno. Uno degli obiettivi era quello di vincere la Coppa Italia. Prima di Giugliano siamo andati in ritiro. Ho avuto la sorpresa di vedere che c'erano nove calciatori che non avevano mai giocato insieme, lasciando intendere che erano riserve. Di questo ho discusso molto con Auteri, gli ho chiesto perché avesse pensato di fare in modo diverso nonostante fosse un obiettivo della società. Poi ci sono state altre cose e siamo arrivati a una decisione. Sono dispiaciuto più degli altri, talmente che lo stimavo è che gli ho fatto un altro contratto a giugno. Ad Auteri gli auguro le migliori fortune".
La copertura dello stadio
"La copertura dello stadio è una cosa molto seria, che andrebbe rivista all'interno di una convenzione e di uno sforzo da parte di tutti. Non ho piacere nel vedere che i tifosi devono scappare giù, poi manca lo spettacolo del pubblico che ti sostiene. La copertura non è una cosa che può fare una società di calcio. Il Benevento lo avrebbe potuto fare se ci fosse stata una convenzione".
La delusione della contestazione
"Le illusioni sono la linfa della vita. Le delusioni? Pensavo che dopo un girone d'andata da record dello scorso anno, pensavo di aver messo in piedi una squadra dove tutti andavano d'accordo. Il crollo è stata una delusione. Ma la cosa che più ti fa male non è la delusione sportiva, ma è stata la contestazione personale, non al presidente. Entrare nell'offesa personale, come l'ho avuta a Latina, dove sono stati chiamati in causa i miei cari, quella è la cosa che mi ha fatto male, soprattutto perché in questa città la solidarietà è all'ordine del giorno. La delusione è stata il silenzio attorno, per me è vigliaccheria. Non mi sono mai permesso di offendere la tifoseria del Ciro Vigorito".
I dissidenti
"Con i dissidenti siamo al quarto grado di giudizio. Poi ci sono altre azioni che vanno oltre il civile e l'amministrativo. Se chiedono la risoluzione? Non ci sarà nessuna buona uscita. Come li ho pagati sei mesi, sono disposto a pagarne altri sei. A tutto c'è un limite".
Il sogno di Vigorito
"Il mio sogno è di vedere i bambini col sorrisi e i tifosi a testa alta e con le bandiere al vento. Voglio ritornare in Serie A. Non è un sogno, ma un proposito. Voglio ritornare dove sono stato. E poi si vedrà"
I tifosi del Benevento
"La squadra sta trascinando e la tifoseria e viceversa. Noto con piacere che c'è un tifo molto forte in una parte dello stadio, ma anche l'altra parte risponde con entusiamo. Sono convinto che questa alchimia durerà. Sono curioso di vedere quando ci sarà un passo falso cosa succederà".
Vigorito e il mercato
"Non vogliamo ripetere gli errori dello scorso anno. Abbiamo nove scout che fanno le valutazioni, abbiamo un archivio che Innocenti ha presentato come frutto del lavoro svolto negli ultimi sei mesi. Ha presentato calciatori che sono pronti e altri che potrebbero essere un investimento. Abbiamo due calciatori per ogni ruolo. Penso che serva un centrale difensivo di piede mancino, ma non c'è. Mi hanno fatto vedere una lista di nomi e non voglio calciatori che hanno più di 27 anni. La mia parola ai tifosi è: nessuno farà un passo indietro con la convizione che siamo fortissimo, ma nessuno farà un passo avanti per prendere un doppione che gira per il campo. Deve essere un titolare e non una riserva".
