Depuratore. Lipu: rischio deturpazione l'ultima area fluviale

L'associazione: incomprensibile la soluzione a Sant'Angelo a Piesco

Benevento.  

“Le comunicazioni che il Sindaco e il Comune di Benevento hanno diramato alla stampa negli ultimi mesi a riguardo della questione depuratore, annunciando prima di aver inviato al Commissario governativo incaricato, prof. Enrico Rolle, la documentazione tecnica riguardante l’individuazione delle aree su cui ubicare i futuri depuratori, unitamente allo stato dell’arte della rete fognaria, quindi informando che a breve sarà predisposta la gara per la progettazione degli impianti di depurazione previsti, obbliga la Sezione LIPU di Benevento ad una doverosa risposta critica sull’operato dell’attuale Giunta Comunale, soprattutto per l'esperienza e le conoscenze maturate dagli attivisti della Lipu beneventana”.
Così scrive il gruppo ambientalista in una nota e prosegue: “Infatti la LIPU è sicuramente l'associazione che più di tutte si è interessata delle vicende legate alla depurazione delle acque reflue a Benevento occupandosene dall'ormai lontano 2005, quando l'Amministrazione D'Alessandro indisse una Conferenza di Servizi per l'ubicazione del depuratore in contrada Serretelle, in piena fascia A - quella più facilmente allagabile dalle piene del fiume Calore - del Piano Stralcio Difesa dalle Alluvioni (PSDA) redatto dall'Autorità di Bacino dei fiumi Liri Garigliano e Volturno.

Da allora degli incontri avuti con la Pubblica Amministrazione per cercare di scongiurare l'inserimento del depuratore in un contesto ambientale molto interessante come quello della valle del fiume Calore dopo la città di Benevento, si è ormai perso il conto.

A questo proposito c'è da dire che la LIPU ha sempre sostenuto le potenzialità naturalistiche e paesaggistiche di quelle aree e per la loro valorizzazione è affidataria, dal 2008, di un ex casello ferroviario prospiciente la pista ciclo-pedonale realizzata dalla Provincia di Benevento sul tratto Benevento-Vitulano della dismessa linea ferroviaria costeggiante il fiume Calore. Tale fabbricato di proprietà della Provincia di Benevento è stato appena ristrutturato con fondi pubblici grazie alla partecipazione della LIPU, nel 2013, ad un bando indetto dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri e attualmente adibito a Centro Visite dell'Oasi di protezione “Zone Umide Beneventane”.

Dal 2013, sempre per conto della Provincia di Benevento, la LIPU gestisce la suddetta Oasi, la quale protegge 17 km del fiume Calore e le sue confluenze in prossimità di Benevento.

Tutto ciò fa i conti con una realtà di cui tutti sono a conoscenza, ossia che la Città di Benevento è deficitaria per quanto riguarda la depurazione degli scarichi fognari. Per tale ragione la Procura di Benevento ha avviato da alcuni anni indagini giudiziarie che coinvolgono anche l'attuale Sindaco di Benevento.

Per porre riparo a tale questione l'attuale Amministrazione ha ovviato alla scelta iniziale di fare di un unico depuratore predisponendo, con il supporto tecnico della GESESA, un nuovo progetto, nel quale sono previsti quattro distinti impianti: tre più “piccoli”: uno nei pressi dell’area “Cimiteriale”, un altro in località “Ponte delle Tavole”, di fatto già esistente, ed un ulteriore in contrada “S. Clementina”; il quarto, ben più “grande”, dimensionato per un’utenza di circa 35.000 abitanti, in contrada Sant'Angelo a Piesco, a valle della piana alluvionale di Pantano, ironia della sorte, a ridosso del Centro Visite dell'Oasi “Zone Umide Beneventane” creato dalla LIPU.

Preliminarmente a tale scelta il 15 novembre 2018 la GESESA, investita dal Comune di studiare e risolvere la problematica della depurazione delle acque reflue a Benevento, ha convocato in audizione le associazioni ambientaliste che maggiormente avevano approfondito la questione e dimostrato la disponibilità a collaborare con gli amministratori comunali e con i tecnici, al fine di prendere atto di eventuali alternative proposte progettuali. In quel momento il depuratore più grande, quello per 35.000 abitanti equivalenti, era ancora previsto a “Masseria Marziotto”, ossia sulla sinistra idraulica del Calore, come già reso pubblico in una precedente conferenza stampa indetta il 2 ottobre 2018 dal Comune di Benevento, alla quale era presenti il sindaco Mastella e per la GESESA il presidente Abbate, l'amministratore delegato Ferrari e l'ingegnere Tretola. Dopodiché, senza aver più consultato le associazioni ambientaliste, nel febbraio 2019 la Gesesa ha terminato lo “Studio di Prefattibilità Tecnica ed Economica – Sistema Depurativo Città di Benevento” nel quale spostava il depuratore per 35.000 abitanti da “Masseria Marziotto” a contrada Sant'Angelo a Piesco. In pratica la GESESA prevede di ubicarlo dall'altro lato del fiume Calore, dove l'aveva già previsto l'Amministrazione Pepe, ma spostandolo 1 km circa più avanti, vicinissimo al Centro Visite dell'Oasi LIPU e altrettanto vicino al più grande dormitorio invernale di cormorani della provincia di Benevento, che è anche uno dei più grandi della Campania, frequentato da più di 200 di questi uccelli acquatici che in autunno giungono nelle nostre zone a svernare, in un posto tra l'altro con grandi valori paesaggistici e storico-archeologici. In seguito a questa indicazione della GESESA, il Comune di Benevento, senza colpo ferire ha inviato la documentazione al Commissario Rolle.

La questione sta molto a cuore alla LIPU e a tutte le Associazioni che si battono contro i tanti scempi ambientali che, senza soluzione di continuità, si perpetrano in danno del territorio beneventano. L’area di Sant'Angelo a Piesco e, più in generale, l’intera area circostante è miracolosamente rimasta integra e mantiene una forte valenza naturalistica, non a caso rientra nella zona urbanistica E1, ossia “Corridoio Ecologico”, del Piano Urbanistico Comunale (PUC), il quale conferma le indicazioni del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) e del Piano Territoriale Regionale (PTR).

In più essa è sia coltivata che frequentata da un gran numero di cittadini amanti dello sport e della vita all’aria aperta, in virtù della presenza della pista ciclo-pedonale realizzata dalla Provincia, la quale è stata altresì inserita nel tracciato ciclo-turistico europeo Eurovelo 5 “Via Romea Francigena”.

La LIPU non è affatto contraria alla realizzazione del o dei depuratori cittadini, anzi sono anni che ne auspica la realizzazione. Però l’urgenza di risolvere il problema della depurazione delle acque reflue non può e non deve avvenire in sfregio alla natura dei luoghi, come è per i siti di Sant'Angelo a Piesco e Santa Clementina, al solo fine di scongiurare multe e sanzioni da parte dell’Unione Europea e/o di evitare problemi con la Magistratura, la quale certamente terrà presente la complessità di realizzazione di un'opera considerevole come il depuratore”.