Vaccini per sanità privata. La Cgil: troppa lentezza

Taddeo: "Al Fatebenefratelli solo 60 dosi da somministrare in tre giorni"

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Benevento.  

“Solo 60 le dosi ad oggi disponibili presso l'Ospedale Fatebenefratelli di Benevento, destinate al personale sanitario: 1 su dieci”. Così il coordinatore della Sanità Privata, Pompeo Taddeo, accende i riflettori sulla campagna vaccinale presso l'altro nosocomio di Benevento, ovvero l'opspedale Sacro cuore di Gesù Fatebenefratelli al rione Ferrovia. Secondo il sindacalista verranno iniettate da oggi “Sessanta dosi in 3 giorni, ovvero venti al giorno, praticamente un nonnulla rispetto al fabbisogno reale che incombe su una struttura ospedaliera che conta circa 600 dipendenti e che ha già abbastanza sofferto gli effetti devastanti dell'epidemia in atto che, in certi casi ha comportato la compressione delle stesse attività assistenziali a causa della decimazione del personale sanitario, lasciato a casa a patire le conseguenze, in certi casi nefaste, del virus”.

L'esponente sindacale della Cgil è quindi preoccupato per i tempi e i numeri di sanitari da vaccinare nella sanità privata: “l'intero comparto della sanità privata provinciale viene abbandonato a se stesso, mentre l'Ospedale San Pio ha già provveduto, opportunamente, a coprire con la prima dose già circa 700 dipendenti. Per questo non possiamo che esprimere sdegno e preoccupazione per la pantagruelica lentezza cui saranno destinati anche gli operatori sanitari delle altre cliniche sparse sul territorio provinciale. Inoltre la ASL si accinge ad effettuare tale campagna vaccinale ricorrendo a proprie strutture e personale sanitario dipendente, il che probabilmente, potrebbe essere causa ulteriore di ritardo nel processo di immunizzazione del comparto dei lavoratori della sanità privata che, in quanto tale, potrebbe provvedere autonomamente alle operazioni di vaccinazione del personale, una volta stoccate le forniture, così velocizzando questo tanto atteso processo di messa in sicurezza di coloro che sino ad oggi sono stati considerati eroi in corsia, ma eroi di serie B in quanto lavoratori di una sanità privata”.