Recovery, Don Nicola De Blasio: "Attenzione a giovani e lavoro"

Il direttore della Caritas dopo i nuovi dati dell'osservatorio sulle povertà

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Benevento.  

E' uno scenario in chiaro scuro quello che emerge dal nuovo report delle povertà e delle risorse elaborato dalla Caritas di Benevento. Dopo mesi di forte crisi anche sul piano economico, cambiano le esigenze ma anche le difficoltà affrontate dalla famiglie.

“La crisi economica sia sulle famiglie sia sulle piccole attività stanno facendo sì che non tutti riescono a pagare le utenze – spiega don Nicola De Blasio, direttore della Caritas – ma l'aspetto che più stiamo riscontrando è la sofferenza psicologica. Al nostro centro psicologico stanno arrivando tante richieste di genitori che chiedono supporto pedagogico – psicologico anche per alcuni conflitti che emergono all'interno delle famiglie dopo mesi di lockdown. C'è poi chi ha difficoltà per affrontare le visite specialistiche”.

Ancora molte richieste d'aiuto, ma i dati mostrano comunque una situazione in miglioramento almeno rispetto ai mesi scorsi: “Lo scenario sta lentamente migliorando, non c'è quell'affluenza che abbiamo avuto nei mesi più duri della seconda ondata. Però adesso bisogna fare un ulteriore sforzo tutti insieme per non vanificare quanto fatto fino ad ora, quindi continuare a rispettare le misure ancora previste come mascherine e distanziamento. Mentre fa piacere notare che i giovani stanno partecipando in maniera massiccia alla campagna vaccinale”.

Di l'appello anche in vista del Recovery affinché la ripresa possa essere programmata mettendo al centro i giovani e il lavoro: “In questa fase – commenta il direttore della Caritas - servirebbe una cabina di regia per raccogliere tutte le urgenze che ci sono e dare una risposta immediata e questo in particolare per le piccole attività commerciali che hanno sofferto tanto, ma la seconda fase dovrà fare in modo tale che ci sia una ripresa che metta al centro i giovani e il lavoro. Il Recovery plan dovrà avere queste caratteristiche: tutelare chi in questo momento vive una fase di sofferenza, che sono proprio i giovani dai 18 ai 28 anni ma anche gli adulti dai 35 ai 55 anni”.