Doveva essere un centro sportivo polivalente con cinque edifici ecocompatibili e due campi da rugby. Invece, a Benevento, abbiamo trovato un'altra cattedrale nel deserto realizzata dalla Provincia con soldi pubblici e dopo 14 anni - il primo atto era stato stipulato nel 2007 -, ancora chiusa chiusa, non a disposizione della collettività. Erbacce ovunque, cancello sbarrato, una parte della copertura del lucernario di una delle strutture divelta e due mega campi da rugby abbandonati a loro stessi.
Nessun atleta dilettante o professionista ha mai avuto il piacere di calpestare quei campi verdi o ha potuto alloggiare nelle strutture appositamente costruite e arredate, il tutto progettato e realizzato con fondi pubblici messi a disposizione nel lontano 2007. Un tempo che sembra infinito, scandito da lavori rallentati e poi ripartiti, e che pian piano sta rovinando tutto per via delle intemperie e del non utilizzo.
Siamo a contrada Piano Cappelle, alla periferia di Benevento. È qui che sorge il Bios villaggio sportivo, un complesso polivalente ecocompatibile di proprietà della Provincia di Benevento che dopo i lavori è rimasto chiuso e pian piano le intemperie stanno avendo la meglio sulle strutture la cui progettazione era stata avviata nel lontano 2007 e completate da qualche anno. Lavori costati oltre 5milioni di euro e che allo stato non hanno portato nessun beneficio alla collettività, alle scuole, che pure ne avrebbero potuto beneficiare, allo sport e all'aggregazione sociale.
Ad aprile scorso la Provincia aveva avviato una “formale procedura di dialogo competitivo” per selezionare proposte per l’affidamento in uso della struttura. Procedura deserta e nulla si è più saputo circa l'affidamento. Il mega impianto sorge lungo un percorso naturalistico, un'area dedita all'agricoltura e al tempo libero, frequentato da centinaia di podisti o semplicemente da chi vuole fare una passeggiata tra la natura. Per ora, invece, si tratta di un'area abbandonata, o meglio che non riesce a trovare una sua collocazione in favore della collettività che l'ha pagata. Completate le strutture in muratura, i campi da gioco le strade e persino un esteso impianto di pubblica illuminazione, tutto è rimasto fermo, immobile, nel limbo e in attesa di qualcuno che, non senza un gravoso impegno di spesa, possa finalmente far decollare l'impianto sportivo. Siamo stati ieri nei pressi del sito. L'occhio di un drone ha svelato come le opere murarie e quelle dei campi da gioco siano state terminate. Ovviamente ora le erbacce stanno prendendo il posto delle strade brecciate e degli angoli verdi che invece dovevano essere dei giardini curati e magari fioriti. Un pezzo di copertura volato via forse a causa del vento potrebbe ora far entrare l'acqua piovana e rovinare gli interni di una delle palazzine la cui vernice si sta già sbiadendo. Insomma, il centro sportivo polivalente Bios resta fermo, bloccato e lasciato a se stesso. Unici atti recenti presenti nell'albo pretorio delle Rocca dei Rettori sono una serie di delibere per l'affidamento e il pagamento, prima alla ditta costruttrice, poi ad un istituto di vigilanza, per il servizio di manutenzione e la guardiania.