I ristoratori: sì alla crescita, no all’assistenzialismo di cittadinanza

L'allarme dei rappresentanti dell'associazione di categoria, Bianchini e Carfora

i ristoratori si alla crescita no all assistenzialismo di cittadinanza
Benevento.  

Sì alla crescita, no all’assistenzialismo di cittadinanza, è in soldoni quanto sostiene il movimento di ristoratori Mio Italia.
«Il settore Horeca - dichiara Paolo Bianchini, presidente dell’associazione Mio Italia, Movimento Imprese Ospitalità - auspica che venga modificata la visione prospettica della Manovra 2022. Il Paese, le aziende, hanno bisogno di crescere, creare e dare lavoro. Le cifre dicono che su un milione e 300mila persone occupabili, che percepiscono il Reddito di Cittadinanza, solo il 14 per cento ha trovato una occupazione, a fronte di circa otto miliardi di euro investiti lo scorso anno. Questo è Assistenzialismo di Cittadinanza, e così andrebbe chiamato, senza ipocrisie».
«Mio Italia - ha concluso Mario Carfora, responsabile Mio Campania - chiede che si investa sulla crescita, intervenendo sul costo del lavoro, nello specifico tagliando le imposte, il cuneo fiscale e l’aliquota Iva per i ristoratori. Solo con queste misure il Paese, che fonda la sua ricchezza sulle piccole imprese, potrà tornare competitivo. Allevare una generazione sul divano, distraendo risorse importanti dei contribuenti, non ci condurrà da nessuna parte».