I dinosauri erano più simili ai coccodrilli o agli uccelli? O meglio, i dinosauri carnivori potrebbero essersi trasformati negli uccelli attuali?
Ancora una volta per sciogliere l'enigma gli scienziati punteranno tutto su Ciro. Il fossile di baby dinosauro Scipionyx samniticus è partito dalla sua casa, presso la sede beneventana della Soprintendenza all’ex Convento San Felice, alla volta dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, presso l’Osservatorio Vesuviano di Napoli dove sarà sottoposto a nuove indagini promosse da Matteo Fabbri del Field Museum of Natural History di Chicago.
“Ciro è il dinosauro meglio conservato al mondo. Con una tomografia computerizzata estrarremo i tessuti molli in tre dimensioni creando una vera e propria autopsia del dinosauro così da compararla all'anatomia di animali moderni” ha spiegato lo studioso a margine delle delicatissime operazioni necessarie alla partenza del fossile.
Ciro lascia Benevento dopo 22 anni
“Un evento eccezionale – ha chiarito l'archeologo della Soprintendenza di Caserta e Benevento Simone Foresta –. Ciro non lasciava la città da 22 anni ma abbiamo fortemente creduto in questo progetto scientifico che farà luce su nuovi aspetti del reperto”.
I risultati delle indagini, infatti, chiarirebbero quella che potrebbe essere la transizione evolutiva più spettacolare avvenuta nel nostro Pianeta.
La storia di Ciro, il primo dinosauro scoperto in Italia
Il tesoro sannita, nonostante al centro di numerosissimi studi, potrebbe regalare ancora nuove informazioni. Il fossile è stato il primo dinosauro scoperto in Italia, ritrovato nel 1980 a Pietraroja da un privato cittadino: Giovanni Todesco che lo conservò fino a quando, tredici anni più tardi, il reperto fu identificato dai paleontologi del Museo di Storia Naturale di Milano.
Un fossile unico al mondo “battezzato” Scipionyx Samniticus e riconosciuto nel 1998 dalla comunità scientifica internazionale, conquistando poi la copertina di Nature. La sua particolarità, come detto, è nel particolare stato di conservazione che permette di apprezzare una grande varietà di tessuti molli interni.
Il team di studi coinvolge anche l'Unisannio
“Un progetto che conta su un team che coinvolge l'intero territorio” ha rimarcato ancora Foresta e infatti la ricerca si avvale anche sulla collaborazione dell'Università degli Studi del Sannio.
“Con la guida della Soprintendenza – ha spiegato la professoressa Ornella Amore del dipartimento Scienze e tecnologie dell'Università del Sannio - abbiamo instaurato una collaborazione con il Field Museum di Chicago, uno dei più importanti al mondo, e contiamo anche sulla collaborazione del paleontologo Dal Sasso del Museo di Milano, che è stato tra i primi ad occuparsi degli studi sullo Scipionyx. Speriamo di ottenere nuovi risultati per valorizzare sempre meglio l'importante reperto e poterlo rendere quanto più comprensibile al grande pubblico”.
Appello al Comune “rendiamo le visite più semplici”
“Ci aspettiamo che da questa nuova indagine scientifica emergano nuovi particolari capaci di dare nuova luce a Ciro” ha aggiunto Gerardo Marucci, funzionario responsabile della sede di Benevento della Soprintendenza.
Ricordando poi che “il fossile è molto visitato dalle scolaresche provenienti da tutta la regione e non solo” e lanciando un appello al comune di Benevento perchè “permetta ai pullman che accompagnano gli studenti di arrivare presso l'area per incentivare le visite e renderle logisticamente più semplici”.
