Sono 120 i percorsi tracciati nel corso di un lavoro di ricerca durato circa tre anni. E, ancora una volta, l'area protetta non smette di stupire con la sua flora e la sua fauna ma anche con i geositi, le grotte. Uno scrigno di biodiversità che è stato racchiuso nella Carta dei Sentieri del Parco regionale del Taburno Camposauro, presentata questo pomeriggio a Benevento e realizzata nell'ambito del progetto 'Sve(g)liamo la dormiente'.
“Un tassello che mancava per il parco regionale del Taburno Camposauro”, ha spiegato il presidente Caturano evidenziando le potenzialità della Carta “realizzata con la collaborazione delle diverse associazioni del territorio” e disponibile sia in formato cartaceo che digitale che potrà diventare “una sorta di navigatore per percorrere il tracciato”. Aspetto “importante anche per la candidatura Unesco portata avanti”.
Un nuovo servizio, dunque, a supporto dei tanti visitatori che arrivano sempre più numerosi nel Parco: “Proprio la scorsa settimana siamo stati contattati da un'agenzia turistica di Firenze per un gruppo di turisti provenienti dall'America che ha manifestato la volontà di visitare l'area protetta e ovviamente ci siamo attivati per garantire l'accoglienza”.
Tante, come detto, le curiosità emerse nel corso del lavoro di ricerca: “per la prima volta abbiamo accertato una famiglia di lupi, abbiamo scoperto il gatto selvatico, il capriolo, e una serie di uccelli particolari che ci offrono una fotografia di una grande ricchezza della biodiversità all'interno del parco”, ha evidenziato Camillo Campolongo, presidente Wwf Sannio rispondendo alle domande dei cronisti a margine dell'evento.
“Questa carta voleva rappresentare un punto di partenza – ha precisato Vincenzo Auletta, presidente CAI sezione di Benevento – adesso da questi sentieri si potrà iniziare a lavorare per costruire una rete sentieristica”.
