Benevento chiama Napoli per promuovere il turismo nei luoghi di San Gennaro

La cooperativa La Paranza, che gestisce le catacombe di San Gennaro, in visita al Museo diocesano

benevento chiama napoli per promuovere il turismo nei luoghi di san gennaro
Benevento.  

San Gennaro, 'conteso' tra Benevento e Napoli, sta per diventare il trait d'union di una collaborazione volta ad incentivare il turismo.
Nasce sulle orme del Patrono di Napoli e primo Vescovo di Benevento, di cui la città sannita rivendica i natali, la collaborazione che vede insieme l'Ance (associazione nazionale costruttori edili) Benevento, la Diocesi e la cooperativa La Paranza che gestisce le catacombe di San Gennaro a Napoli.

Su questa scia si inserisce la visita di una delegazione della cooperativa partenopea al percorso ipogeo e alla pseudocripta del Duomo di Benevento.

Un percorso nato a seguito del protocollo d'intesa sul restauro architettonico stretto tra l'Arcidiocesi, Ance, Confindustria Benevento e Soprintendenza come conferma il presidente di Ance Benevento, Mario Ferraro.

“La cooperativa la Paranza, gestisce le catacombe di San Gennaro a Napoli e rappresenta un esempio da seguire. Per Benevento, inoltre, la gestione del percorso ipogeo risulta un po' difficile e dunque abbiamo pensato di imbastire una collaborazione e ascoltare le loro esperienze nell'ottica di una migliore gestione e magari anche di una crescita in termini turistici”.

E dunque nelle scorse ore una delegazione della cooperativa ha visitato gli spazi sotto la Cattedrale di Benevento, sotto l'esperta guida di Don Mario Iadanza, direttore del Museo Diocesano.

“La nostra è una storia strettamente legata alla figura di San Gennaro – ha commentato Antonio Iaccarino della cooperativa La Paranza-. Grazie alle sue catacombe si è dato lustro e riscatto ad un quartiere: il Rione Sanità a Napoli e siamo convinti che questa sia una realtà replicabile dunque cerchiamo sempre di creare nuove relazioni a maggior ragione con questo luogo che a San Gennaro è molto legato. Benevento – conclude - raccoglie buona parte della vita del Santo mentre noi lo abbiamo avuto dopo la morte e dunque sarebbe bello collegare tutto”.