Sovraffollamento, carenza dei servizi sanitari e condizioni che non permettono un trattamento dignitoso per i detenuti.
E' il cuore della denuncia della Garante territoriale dei diritti dei detenuti della Provincia di Benevento Patrizia Sannino che, con il Presidente della Camera Penale di Benevento Nico Salomone ha visitato la casa circondariale di Capodimonte nell’ambito di una Mobilitazione nazionale, promossa dalla Conferenza Nazionale dei Garanti Territoriali delle persone private della libertà. Alla visita alla struttura carceraria hanno partecipato anche gli avvocati Mario Salerno, Daniela Martino e Fiorita Luciano, tutti della stessa Camera Penale, Componenti dell’Osservatorio Carceri.
Troppi detenuti: occorre una scelta di coraggio
“Si tratta di una situazione ormai nota e purtroppo consolidata” ha chiarito Sannino evidenziando che il problema è anche aumentato per il reparto femminile a cui si sono aggiunte le detenute “ex Pozzuoli” facendo crescere il numero delle recluse da 40 ad 80. L'appello è in particolare al governo “Basta recludere, occorrono leggi per includere. Sono persone che hanno sbagliato e devono pagare ma devono essere trattati con la decenza con cui viene trattato un essere umano. Occorre una scelta di coraggio, siamo stanchi ma non ci arrenderemo”.
Il tema del carcere torni al centro dell'agenda politica
Nico Salomone, presidente della Camera Penale di Benevento e membro dell'Osservatorio Carcere dell'Unione delle Camere Penali Italiane, ha rilanciato “Il tema carcere deve trovare spazio all'interno della politica nazionale in modo serio e prioritario, occorrono interventi dal punto di vista legislativo. Quest'anno siamo a circa 47 suicidi nelle carceri italiane. Serve un ampliamento e un potenziamento serio delle misure alternative alla detenzione soprattutto per le pene detentive brevi. Occorre ragionare finalmente in modo serio su una legge di indulto che in qualche modo ponga un limite a quello che è una situazione di emergenza sul piano nazionale rispetto al sovraffollamento e su una nuova modalità di organizzare in particolare per il servizio sanitario per i detenuti. Servono interventi legislativi immediati e seri per porre il nostro paese in una situazione di civiltà giuridica perché un paese che non si preoccupa della dignità dei detenuti e lascia le carceri in questa condizione non è un paese che può dirsi civile e democratico”.
