“Dobbiamo distinguere le aree interne classificate all'interno della varie tipologie e quelle che sono invece i comuni o le aree che hanno maggiori problematiche e che con le Regioni sono state definitive come partecipanti al Piano strategico delle aree interne”. Intervenuto in video collegamento alla Stati Generali delle Aree interne il Ministro Foti rilancia l'impegno del governo, poi ribadisce: “Spesso si dice che mancano i fondi in realtà soprattutto per la precedente programmazione 2014-2020, a fronte di un 1 miliardo e 200 milioni disponibili i dati in nostro possesso ci dicono che ci sono impegni pari a circa 750-780 milioni e spese per 460milioni. Una situazione che mi auguro possa essere aggiornata al 31 dicembre di quest'anno al migliore dei modi perché sarebbe un indicatore positivo”.
Il titolare del Dicastero per gli Affari Europei, il PNRR e le Politiche di Coesione ha continuano a seguire i lavori in collegamento. La due giorni promossa nella cornice del Musa, infatti, propone un ricco programma di dibattiti e confronti e pone al centro il tema delle aree interne. Parte da Benevento così la mission di Eitalía, nuova realtà associativa nata dall’esperienza di Futuridea, in sinergia con Cnr.
Il capoluogo sannita si candida ad avere un ruolo da protagonista. “E' un tema inflazionato, ma il tentativo di oggi è dare continuità innanzitutto in termini di ricerca e progettualità. Da oggi questo tentativo strutturato di mettere su una piattaforma continua rispetto a un tema nazionale, molto più grande del Sannio stesso. Da qui l'impegno di far partire un messaggio nazionale: senza le aree interne non c'è futuro per il Paese”, ha spiegato Francesco Nardone socio fondatore di Eitalìa: “Dalla Alpi alla Sicilia siamo abbiamo tutti aree interne”. Un dibattito per il quale a “Benevento viene riconosciuta questa centralità conquistata negli anni”.
Casucci: il futuro del turismo passa per le Dmo
Ed oggi si è parlato anche di turismo nelle aree interne con l'assessore regionale Felice Casucci. “La transizione identitaria, culturale e turistica”, il tema proposto. E dal Sannio l'esponente di Palazzo Santa Lucia rilancia la centralità delle Dmo (Destination Management Organization ndr) per la futura programmazione del turismo in Campania.
“Il futuro passa necessariamente per le Dmo”, conferma a margine dell'evento l'esponente di Palazzo Santa Lucia.
“A dicembre 2024 abbiamo adottato le linee guida e credo che questa delibera sia un po' la 'delibera madre' di tutte le cose che abbiamo fatto. Abbiamo sperimentato molto sugli itinerari turistici, per quattro anni, poi una volta maturata l'esperienza della sovracomunalità, abbiamo ragionato in termini più estesi, in una prospettiva in cui sta tutto insieme: la ristorazione, i beni culturali materiali e immateriali, l'esperienza. Tutte queste cose – conclude Casucci - stanno insieme se si ha una visione manageriale del territorio”.
