Rifiuti nel Volturno e bruciati, assolto un sannita

Era tra gli imputati nel processo nato dall'indagine su Gravante, patron di Foreste Molisane

Moiano.  

Era tra i sette imputati nel processo nato da un'indagine della Forestale che nel 2014 era sfociata nell'arresto di Giuseppe Gravante, 80 anni, di Caserta, patron di "Foreste Molisane", chiamato in causa come amministratore di alcune aziende agricole a Casagiove.

Oggi la sentenza del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, che ha assolto, per non aver commesso il fatto, Vincenzo Meccariello (avvocato Antonio Castiello), 59 anni, di Moiano. Condannate le altre sei persone, tra le quali lo stesso Gravante (5 anni), che è stato però assolto dall'accusa di aver costretto, sotto minaccia di licenziamento, i dipendenti a sversare nel fiume Volturno gli effluenti dell'allevamento di bestiame e dei reflui provenienti dalle sale di mungitura, e a sotterrare altri tipi di rifiuti nei terreni.

Per Gravante la condanna è scattata per l'attività di smaltimento dei rifiuti, pericolosi e non, senza autorizzazione, e l'abbruciamento di materiali di ogni tipo. Un capitolo, quello dello smaltimento, per il quale era stato tirato in ballo, come dipendente, Meccariello, che è stato assolto.