Ponte costruito ma mai aperto, inchiesta chiusa: 11 indagati

Contestate, a vario titolo, le ipotesi di truffa, falso e crollo colposo

Benevento.  

Sono undici le persone che compaiono nell'avviso di conclusione dell'inchiesta sull'appalto per la realizzazione di una strada di collegamento, per un importo di circa 4 milioni di euro, tra le aree Pip di Reino, San Marco dei Cavoti e Molinara, interessata dal crollo del ponte sul torrente Tammarecchia e di una parte dell'arteria, chiusa alla circolazione.

Si tratta di Carlo Camilleri, Sergio Iadanza, Giuseppe De Rienzo, Matteo Donato Sebastiano, di Benevento, Bruno Borrillo, di Molinara, Donato Antonio Tornesello, Michele Valente, Americo Travaglione, di San Marco dei Cavoti, Pietro Boffa, di Reino, Antonio Chiusolo, Francesco Chiusolo, di Baselice, chiamati in causa come direttori dei lavori, progettisti, collaudatori, dirigenti del Comune di Reino, legali rappresentanti delle imprese esecutrici.

Truffa, falso e crollo colposo le ipotesi di reato prospettate a vario titolo, ravvisate in un intervento di costruzione della strada che, secondo gli inquirenti, non sarebbe stato eseguito a regola d'arte, e rispetto al quale non sarebbero stati operati i necessari accertamenti sullo stato dei terreni sui quali era stato edificato il viadotto.

Si tratta di un'inchiesta che lo scorso 1 luglio è stata segnata dalla decisione del Riesame, al quale aveva fatto appello il procuratore aggiunto Giovanni Conzo, che ha confermato il no del gip Maria Ilaria Romano alla richiesta di sequestro preventivo del viadotto e del relativo tratto stradale, e dei beni di alcuni indagati.

Gli indagati hanno ora venti giorni a disposizione per chiedere di essere ascoltati o depositare memorie curate dai loro difensori: tra gli altri, gli avvocati Angelo Leone, Roberto Prozzo, Luigi Diego Perifano, Vincenzo Sguera e Guido Principe. Esaurita questa fase, il Pm potrà procedere alle eventuali richieste di rinvio a giudizio.