Giovane ucciso con piede porco, 16 anni a 27enne di Chianche

Rito abbreviato per Antonio De Franco. Nel dicembre 2018 il delitto di un 23enne ucraino a Bagnara

Benevento.  

Sedici anni e 20 giorni. E' la condanna stabilita dal giudice Gelsomina Palmieri, con rito abbreviato, per Antonio De Franco, 27 anni, di Chianche, nato in Bulgaria ma adottato da una famiglia irpina, accusato dell'omicidio volontario, premeditato – un'aggravante esclusa-, di Mjkhailo Prudjwus, il 23enne ucraino ucciso con un piede di porco il 16 dicembre 2018 dinanzi ad un bar a Bagnara, una frazione di Sant'Angelo a Cupolo.

La dottoressa Palmieri ha disposto il risarcimento dei danni, da liquidarsi in separata sede, ed il pagamento di una provvisionale in favore delle tre parti civili: 80mila euro alla mamma della vittima, 50mila euro a testa per il padre ed un fratello.

Il pm Assunta Tillo aveva proposto la pena di 18 anni per l'imputato, per la cui dichiarazione di responsabilità si era espresso l'avvocato Cecilia Del Grosso, legale delle parti civili, che avrebbe voluto una provvisionale di 300mila euro.

Gli avvocati Claudio Fusco e Stefano Pescatore avevano chiesto la riqualificazione dell'omicidio da volontario a preterintenzionale e l'esclusione delle aggravanti della premeditazione e dei futili motivi. Intorno alle 13.30 la decisione per De Franco, atteso da alcuni familiari al quarto piano del Tribunale, dove si è svolto il processo. Prima che il gip si ritirasse, le scuse del 27enne ai familiari del 23enne.

Come si ricorderà, De Franco si era assunto la responsabilità durante l'udienza di convalida dell'arresto operato dai carabinieri, sostenendo che non era sua intenzione ammazzare il 23enne, che voleva soltanto fargli male colpendolo ad una spalla, e non alla regione occipitale sinistra, con quel piede di porco estratto due volte dalla sua Fiat Punto.

Nella prima l'aveva mostrato a  Mjkhailo che lo stava infastidendo con il suo comportamento, probabilmente amplificato dall'alcol che anche De Franco aveva bevuto; nell' nell'altra, invece, dopo che il cittadino straniero aveva rifilato un calcio all'auto, l'aveva usato contro di lui, stroncandogli l'esistenza. Poi, rientrato a casa, aveva raccontato tutto ai familiari, che avevano dato l'allarme. Epilogo tragico di una lite durata pochi minuti e costata la vita ad un 23enne.