"Molestie a due minori", condanna confermata per ex poliziotto

Due anni e 6 mesi: ribadita in appello la pena stabilita dal Tribunale

Benevento.  

Confermata dalla Corte di appello la condanna a 2 anni e 6 mesi che il Tribunale di Benevento, il 25 giugno 2015, dopo aver applicato l’ipotesi più lieve tra quelle contemplate per la violenza sessuale, aveva deciso – il pm Marilia Capitanio aveva chiesto la pena di 6 anni - per Antonio Parente (avvocato Marcello D'Auria), 64 anni, di Ceppaloni, un poliziotto in pensione, imputato di abusi ai danni di due ragazzi di 17 e 16 anni.

Nella stessa occasione, per Parente era stato disposto anche il risarcimento dei danni, da liquidarsi in separata sede, e il pagamento di una provvisionale di 3mila euro in favore di ciascuna delle parti civili, rappresentante dall'avvocato Luca Guerra.

Secondo l’accusa, dopo essersi fermato con la scusa di chiedere informazioni ai ragazzi (per raggiungere l’ospedale Rummo o San Giorgio del Sannio), Parente li avrebbe fatti fatti salire a bordo della sua Alfa station wagon. Poi li avrebbe palpeggiati all'interno della coscia e all’altezza dell’addome.

Nel mirino degli inquirenti erano finiti due distinti episodi che si sarebbero verificati il 20 giugno giugno ed il 30 novembre del 2012 a Benevento e San Giorgio del Sannio (ma iniziato in città). Il 17enne aveva denunciato l'accaduto alla Squadra mobile, riconoscendo Parente attraverso l’individuazione fotografica, mentre il 16enne, all’epoca ospite di una casa famiglia a Calvi, ai militari della Stazione sangiorgese.

Arrestato nel maggio del 2013 – poi era tornato in libertà -, Parente aveva ammesso nel corso dell'interrogatorio di aver toccato i due ragazzi ad una coscia, ma non con l’intenzione di molestarli sessualmente. In un caso l’avrebbe fatto per rincuorare il suo interlocutore rispetto ai problemi familiari che gli stava descrivendo; nell’altro per saggiare le capacità muscolari di chi gli stava seduto al fianco e parlava della sua passione per il calcio.