La fonte disse: le carte le fanno girare Pisapia e Del Basso

Processo Asl, in aula anche l'ex direttore de Il Tempo Chiocci

Benevento.  

La parte più interessante, ovviamente dal punto di vista giornalistico, l'ha restituita stavolta la coda di un'udienza che, per il resto, non sembra aver aggiunto alcunchè al dibattimento del processo sul filone politico dell'inchiesta sull'Asl.

A rompere la noia c'ha pensato Gianmarco Chiocci, nel 2013 direttore de 'Il Tempo', che ha ricordato di aver ricevuto “alcune carte, sei fogli sui quali erano riportati, senza alcuna intestazione, brani di colloqui tra più interlocutori puntualmente indicati...”. Quelle “carte” sono le registrazioni operate da Felice Pisapia, ex direttore amministrativo dell'Asl, nell'abitazione paterna della parlamentare Nunzia De Girolamo.

“In quelle conversazioni si parlava di Asl, della De Girolamo, che interpellai per capire da dove provenissero – ha continuato Chiocchi-. Lei mi rispose che non ne sapeva nulla e di non essere preoccupata. Chiesi allora riscontri alla mia fonte, che mi spiegò soltanto che quelle carte le facevano girare Pisapia e Del Basso, che non conoscevo”.

Parole che hanno riportato indietro le lancette dell'orologio, fissandole sul tempo delle polemiche che avevano accompagnato la successiva pubblicazione di quelle registrazioni – i legali di De Girolamo hanno fatto acquisire anche una intercettazione del 2012, effettuata in un'altra inchiesta, tra Umberto Del Basso De Caro e Roberto Capezzone, dalla quale emergerebbe, da parte del primo, una presunta conoscenza di ciò che sarebbe avvenuto - su una serie di vicende costate il rinvio a giudizio, oltre che di Pisapia e De Girolamo, anche oggi in aula, di Michele Rossi, ex direttore generale dell'Azienda sanitaria, Gelsomino Ventucci, ex direttore sanitario, Arnaldo Falato, ex responsabile budgeting, Luigi Barone, Giacomo Papa, collaboratori di De Girolamo, e del sindaco di Airola Michele Napoletano.

Posizioni e accuse diverse, sulle quali sono stati chiamati a deporre dai difensori di De Girolamo, Papa, Rossi e Napoletano, il professore Romeo Furno (“Facevo parte del coordinamento provinciale del Pdl, Papa era un esperto di diritto amministrativo ed elettorale e forniva un aiuto tecnico agli amministratori”); l'ingegnere Vincenzo Falzarano , assessore al Comune di Airola (“Nel 2012 fu adottata una delibera di gradimento sul trasferimento di una struttura Asl da Montesarchio ad Airola, in uno stabile concesso in comodato gratuito”); Giovanni Beatrice, direttore dei sistemi informatici Asl, interpellato anche dal pm Assunta Tillo sulla campagna vaccinale del 2012; l'ex commissario straordinario Asl (da marzo a settembre 2011) Giuseppe Testa, al quale sono state mostrate una delibera ed una nota di giugno e settembre 2011. “Non ricordo, ma su questi documenti le sigle non sono le mie, ed inoltre manca la firma finale”, ha precisato.

Il capitolo delle ispezioni al bar del Fatebenefratelli è stato invece al centro delle domande rivolte al direttore Del Dipartimento prevenzione Asl, Tommaso Zerella, e alla responsabile dell'Unità operativa di Benevento, Filomena Iadanza. “Nel maggio 2012 ci fu un esposto dell'avvocato del Fatebenefratelli, Pompa, su alcune carenze del locale. Fu disposto, senza alcuna sollecitazione, un sopralluogo igienico-sanitario e furono rilevate non conformità documentali per le quali furono decise alcune prescrizioni. A novembre, poi, il nostro intervento fu richiesto dal Nas, che effettuò una verifica conclusa con la sospensione temporanea dell'attività commerciale”. Prossimi appuntamento il 30 gennaio, il 6 ed il 13 febbraio, quando è prevista la sentenza del Tribunale (presidente Fallarino, a latere Rotili e Telaro).

Sono impegnati nella difesa gli avvocati Vincenzo Regardi, Claudio Botti (per Pisapia), Roberto Prozzo e Marianna Cocca (per Rossi), Domenico Di Terlizzi, Giandomenico Caiazza e Angelo Leone (per De Girolamo), Paolo Abbate, Emilio Perugini (per Venttucci), Mario Verrusio (per Falato), Vincenzo Sguera e Gaetano Coccoli (per Barone), Salvatore Verrillo (per Papa), Luigi Supino (per Napoletano). Per le parti civili gli avvocati Gerardo Orlando (Fatebenefratelli), Natale Polimeni (Sanit), Giovannina Piccoli (per Giovanni De Masi e Antonio Clemente) e Annamaria Ziccardi (Asl).