Spaccio droga in Valle Telesina, chieste condanne per 80 anni

Sei imputati, le conclusioni del pm della Dda Luigi Landolfi

Benevento.  

Sei condanne e il non doversi procedere nei confronti di un settimo imputato, nel frattempo deceduto. Sono le richieste avanzate dal pm della Dda Luigi Landolfi nel processo a carico delle persone tirate in ballo da un'indagine antidroga, denominata Pony express, diretta dalla Dda e condotta dai carabinieri della Compagnia di Cerreto Sannita; in particolare, delle Stazioni di Telese e Solopaca.

Un'inchiesta rimbalzata all'attenzione dell'opinione pubblica nel maggio del 2015, quando erano state eseguite sette misure cautelari. Nel mirino degli inquirenti un giro di hashish gestito da una presunta organizzazione: droga acquistata a Secondigliano e poi piazzata ai tossicodipendenti della Valle telesina.

Non potendo discutere per una forte raucedine, il dottore Landolfi ha depositato le sue conclusioni scritte, limitandosi solo ad illustrare le pene proposte. Nel dettaglio: 16 anni a Raffaele Cavaiuolo, 59 anni, 14 anni ad Erminio Cavaiuolo, 34 anni, e Basilio Tanzillo, 44 anni, di Solopaca; 12 anni a Gennaro Barone, 31 anni, di Napoli, Denis Di Donato, 34 anni, di Solopaca, e Gianfranco Di Donato, 30 anni, residente a Telese Terme.

Il 18 dicembre il via alle arringhe dei difensori: gli avvocati Angelo Leone, Ettore Marcarelli, Maria Carmela Fucci, Fabrizio Ravone ed Emilia Granata, cui seguirà, se saranno esauriti gli interventi dei legali, la sentenza del Tribunale, che oggi ha respinto un'eccezione sollevata dall'avvocato Leone sull'utilizzabilità, alla luce di una recente pronuncia delle Sezioni unite della Cassazione di cui non si conoscono ancora le motivazioni, delle intercettazioni telefoniche, disposte all'epoca per il fenomeno della guardiania in Valle Telesina, nel quale nessuno degli imputati era rimasto coinvolto.