Detenuto morto, il Pm chiede la condanna di un medico

Ha scelto il rito abbreviato. A gennaio la decisione anche per altri due sanitari

Benevento.  

La decisione arriverà il 20 gennaio, quando il giudice Gelsomina Palmieri si pronuncerà sia sul dottore Nicola Ciamillo, che ha scelto il rito abbreviato, e per il quale il pm Francesco Sansobrino ha proposto la condanna a 6 mesi, pena sospesa – sia sugli altri due colleghi: Mario Feleppa e Maria Gallo, dei quali è stato chiesto il rinvio a giudizio. Si tratta dei tre medici che, operando in base a una convenzione con l'Asl presso la casa circondariale di contrada Capodimonte, sono stati chiamati in causa per la morte di un detenuto, Agostino Taddeo, 59 anni, già noto alle forze dell'ordine, avvenuta il 13 ottobre del 2016 al Rummo.

Questa mattina, oltre alle conclusioni del Pm, gli interventi degli avvocati Vincenzo Sguera e Luca Russo – per i familiari della vittima, parti civili -, Benedetto De Maio, per Ciamillo, e Angelo Leone, per Gallo. Ha invece chiesto termine a difesa l'avvocato Fabio Russo, nuovo legale di Feleppa, che discuterà il 20 gennaio.

Ai tre sanitari, che avevano visitato Taddeo dal 3 al 5 ottobre, vengono contestate presunte condotte colpose: non avrebbero diagnosticato in tempo, né avrebbero ordinato il suo trasferimento d'urgenza in ospedale, il problema che affliggeva il detenuto.

Taddeo stava scontando una condanna a tre anni, diventata definitiva, che gli era stata inflitta per reati legati allo spaccio di sostanze stupefacenti. Accusava dolori nella zona sinistra del torace ed intercostali che aumentavano con il respiro, il 6 ottobre era stato trasportato in ambulanza al Rummo, dove era stato sottoposto ad alcuni accertamenti e gli era stata praticata un'angioplastica coronarica per un infarto del miocardio. Era stato successivamente ricoverato nel reparto di rianimazione, dove, a distanza di alcuni giorni, il suo cuore si era fermato per sempre.