Le dichiarazioni di Sparaneo, le pen drive, la caccia ai soldi

Decreto di sequestro d'urgenza del Pm per un importo di oltre 462mila euro

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Benevento.  

Ha colpito non solo Antonio De Matteo (avvocato Antonio Leone), 68 anni, di Benevento, funzionario dei vigili del fuoco, in pensione, ma anche il viceprefetto Claudio Balletta (avvocato Bruno Naso), 65 anni, di Roma, dirigente del Ministero dell'Interno presso il Dipartimento dei vigili del fuoco, e e Giuseppe Sparaneo (avvocato Gerardo Giorgione), 51 anni, di Benevento, funzionario in servizio dei vigili del fuoco – sono tutti in carcere -il decreto di sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, adottato dal sostituto procuratore Francesco Sansobrino nell'inchiesta sui concorsi per le forze dell'ordine.

Un provvedimento firmato d'urgenza, con il quale è stato disposto il sequestro dei beni fino alla concorrenza di 462mila e passa euro. Una somma praticamente raddoppiata rispetto a quella del sequestro iniziale di un mese e mezzo fa, quando erano scattati gli arresti, emersa dalle dichiarazioni rese in due interrogatori da Sparaneo.  Che nei giorni scorsi, assistito dal suo legale, avrebbe offerto al Pm una serie di elementi, fornendo nomi e cifre, rispetto alle pen drive con la banca dati dei quiz. 

Pennette che sarebbero state consegnate ad oltre 100 persone dal settembre 2019 al marzo 2020 in cambio, da ciascuna di loro, di 2mila euro. Da qui, alla ricerca dei soldi, il decreto del dottore Sansobrino, eseguito dalla guardia di finanza, titolare di una indagine che fa ora registrare ulteriori sviluppi, arrivati dopo la conferma, decisa dal Riesame, dell'ordinanza di custodia cautelare (per il solo De Matteo erano stati annullati quattro capi di imputazione – dal 33 al 36- per corruzione relativi alla selezione per 830 allievi marescialli delle Fiamme gialle).

Come è ampiamente noto, Balletta, De Matteo e Sparaneo sono ritenuti appartenenti ad una presunta associazione per delinqure di cui il primo sarebbe stato il promotore.