Un fiume in piena, Panella si difende e respinge le accuse

Interrogato nel carcere di Secondigliano il 56enne di Montesarchio arrestato giovedì

un fiume in piena panella si difende e respinge le accuse
Montesarchio.  

Restarsene in silenzio? Manco per sogno. Nicola Panella, 56 anni, di Montesarchio, già noto alle forze dell'ordine, arrestato giovedì nell'inchiesta del sostituto procuratore Assunta Tillo, della squadra mobile e della guardia di finanza, non si è avvalso della facoltà di non rispondere.

Avrebbe potuto farlo, ha invece scelto di non rimanere a bocca chiusa e di contestare le accuse mosse nei suoi confronti. Vanno dall'associazione per delinquere all'intestazione fittizia dei beni ed alla truffa, ravvisate in una serie di operazioni attraverso le quali si sarebbe spogliato di beni immobili e quote societarie per evitare il rischio di misure patrimoniali a suo carico.

Difeso dagli avvocati Pierluigi Pugliese e Angelo Leone, Panella è comparso in mattinata, nel carcere di Secondigliano, dinanzi al gip Leda Rossetti, del Tribunale di Napoli, per un interrogatorio di garanzia che si è svolto per rogatoria del gip sannita Loredana Camerlengo, che ha adottato l'ordinanza di custodia cautelare. Come un fiume in piena, il 56enne ha sostenuto di essere il direttore del Bei Park, ex centro per migranti – uno degli immobili sequestrati -, e di aver avuto per questo rapporti solo di natura lavorativa con i commercialisti che ne seguivano le vicende.

Quanto alle società, ha spiegato che sono della sua famiglia, e di aver sempre svolto un ruolo di coordinamento e di indirizzo per conto della sorella e dei nipoti. E, rispetto al capitolo di una truffa che sarebbe stata commessa per il conseguimento di erogazioni pubbliche, ha precisato di essere stato solo un intermediario al quale sarebbe spettata una percentuale mai incassata.

I legali hanno chiesto la revoca della misura, contro la quale nelle prossime ore presenteranno ricorso al Riesame.

Come più volte ricordato, nell'indagine, corroborata da intercettazioni telefoniche ed ambientali, sono state tirate in ballo, a vario titolo e a piede libero, altre sedici persone. Tra loro figura Michele Luciano (avvocato Luca Guerra), 65 anni, di Bonea, residente a Prato, indicato come uomo di fiducia di Panella. Che, da parte sua, ha affermato che si tratta di un amico di vecchia data che aveva intenzione di aprire una rivendita d'auto a Montesarchio di cui, una volta assunto, lui sarebbe stato il gestore.