Aiuto: siamo sempre più confusi e disorientati

L'assenza di una visione, la corsa a coltivare il proprio orticello

aiuto siamo sempre piu confusi e disorientati
Benevento.  

E' solo una sensazione o davvero ci sentiamo un bel po' disorientati e confusi? Non sarà per tutti così, ovviamente, ma l'impressione è che sia aumentata esponenzialmente l'incertezza. Non che prima non esistesse, tutt'altro, ma la pandemia, il lockdown ed il complicato ritorno alla normalità o quasi l'hanno amplificata. 

Avremmo bisogno di riferimenti e non li troviamo se non nei nostri affetti: ci servirebbero come il pane per indicarci una prospettiva e rassicurarci, ma mancano maledettamente. Dobbiamo fare i conti, infatti, con una predisposizione al mutamento repentino che non aiuta e non promette alcunchè di buono.

Attenzione: la capacità di non restare fermi e di reinventarsi è particolarmente importante e per certi versi vitale per provare a smuovere una società ingessata da decenni nei suoi rapporti di forza: da una parte gli ultragarantiti, dall'altra coloro che non lo sono e, probabilmente, mai lo saranno. 

E ciò spiega la mancanza di quella dose di dinamismo che rimescolerebbe le carte, facendo giocare tutti con le identiche regole e senza alcun vantaggio in partenza, ed inietterebbe nuova linfa nell'apparato di un Paese stanco e con l'età media sempre più alta. Il problema è che per realizzare un progetto di questo tipo occorrerebbe una classe dirigente in grado di proporlo e di assecondarne la crescita. 

Insomma, gente con lo sguardo lungo, rivolto al futuro e non centrato sull'orticello da coltivare giorno dopo giorno. Ho letto le dichiarazioni di un allenatore che, nella sua ennesima lamentazione, ha spiegato che lui, a differenza degli altri, ha una “visione”. Mi riesce davvero complicato immaginare a cosa pensi, ma almeno lui quella parolina l'ha pronunciata. 

Non che il potere, nelle sue temporanee espressioni, non lo faccia. Ma, se nel caso del pallone può tradursi in una migliore organizzazione e nell'acquisto di nuovi giocatori, per una comunità di sessanta milioni di persone significa disegnare, supportando l'elaborazione con proposte concrete e fattibili sul versante economico, la sanità, l'istruzione e il lavoro dei prossimi dieci anni. 

Manco a dirlo, non va così: ci si accontenta dello slogan e della parola d'ordine che 'infiammano gli animi' e sfociano nella rappresentazione di una contrapposizione che non aggiunge una virgola alla realtà. Nel frattempo, mentre crediamo che tizio sia sempre sulla stessa sponda, ce lo ritroviamo su quella opposta, peraltro già battuta in passato. 

Una trasmigrazione continua che sconcerta, come i messaggi che ci bombardano quotidianamente sul rischio di ripiombare nell'incubo da Covid-19. Sono di segno opposto, ma entrambi estremizzano il pericolo: lo negano pericolosamente o lo descrivono in modo eccessivo. E noi, che disperatamente ci sforziamo di conservare gli ancoraggi che i nostri genitori ci hanno consegnato, per evitare di essere travolti da un mare di parole, siamo nel mezzo. Sempre più confusi.