Minacce via whatsapp, "devi darmi 5 bollette": condannato

Rito abbreviato: 2 anni e 6 mesi per estorsione per un 21enne di Montesarchio

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Benevento.  

Due anni e 6 mesi ed una multa di 2mila euro, il risarcimento dei danni, da liquidarsi in separata sede, in favore della parte civile. E' la condanna stabilita con rito abbreviato dal giudice Gelsomina Palmieri per Manuel Campanile (avvocato Vittorio Fucci), il 21enne di Montesarchio che il 7 agosto del 2019 era stato arrestato dai carabinieri sulla scorta di una ordinanza di custodia cautelare. Per lui l'accusa di estorsione aggravata ai danni di un 18enne di Montesarchio – è assistito dall'avvocato Marianna Febbraio -, per la quale il pm Assunta Tillo aveva proposto la pena di 3 anni e 4 mesi.

Campanile era finito ai domiciliari, dove è rimasto per undici mesi, fino allo scorso luglio, quando è stato rimesso in libertà. Secondo gli inquirenti, tutto era iniziato nel 2015 ed era proseguito tra settembre 2018 e febbraio 2019: un arco temporale nel corso del quale il 21enne avrebbe estorto, complessivamente, 16mila euro, oggetti d'oro e due smartphone che la vittima aveva rubato in casa ai genitori.

Per il ragazzo botte e 'avvertimenti' – in un'occasione gli sarebbe stato mostrato un coltello- via whatsapp. “Devi darmi cinque bollette”, gli avrebbe scritto in un messaggio interpretato come la pretesa di 500 euro: 100 per ogni bolletta. Una volta lo aveva atteso all'uscita di scuola, lo aveva preso per un braccio trascinandolo in un luogo isolato per impaurirlo e farsi consegnare soldi e oro, minacciandolo di fargli del male.

Una situazione interrotta dalla querela presentata dal giovane, che aveva innescato l'attività investigativa, sfociata nel provvedimento restrittivo. “La misura degli arresti domiciliari appare l’unica misura informata a criteri di idoneità e proporzionalità, attesa la gravità delle modalità di esecuzione dei fatti denunziati, in danno della vittima, ragazzo di giovanissima età, vittima di percosse ad opera dell’indagato quando era ancora quattordicenne e la personalità dell’indagato, quale si evince dai precedenti in atti e che, peraltro è descritto dai testi escussi quale persona violenta e prevaricatrice”, aveva sostenuto all'epoca il gip Maria Ilaria Romano, dinanzi al quale Campanile, durante l'interrogatorio di garanzia, si era avvalso della facoltà di non rispondere. Questa mattina l'udienza e la condanna.