Lettera di minacce per Mastella e presidenti Provincia e Asi

Missiva recapitata a Barone. All'interno anche cinque stelle a cinque punte rosse

lettera di minacce per mastella e presidenti provincia e asi
Benevento.  

“Siete servi dei padroni contro gli operai vigliacchi e servi degli industriali. Dovete morire”. Questo parte del testo contenuto in una lettera di minacce recapitata questa mattina al presidente del consorzio industriale Asi, Luigi Barone e indirizzata anche al sindaco di Benevento, Clemente Mastella ed al presidente della Provincia, Antonio Di Maria. La missiva sarebbe anche corredata da una firma, inquietante: “Nuove brigate rosse” con sopra disegnate cinque stelle rosse a cinque punte. A far scattare l'allarme è stato Barone. Al momento è l'unico ad aver ricevuto la missiva sulla quale però non sono indicati i nomi di Mastella e Barone ma solo le cariche da loro ricoperte.

L'amara sorpresa per il presidente dell'Asi in mattinata all'interno del suo ufficio dove gli è stata recapitata la corrispondenza. Tra le lettere anche la missiva di minacce. Scattato l'allarme, sull'accaduto sono ora in corso le indagini dalla Digos della Questura sannita. Non è escluso che nelle prossime ore i destinatari della pesante minaccia possano essere ascoltati dagli investigatori. 

"Esprimo la massima vicinanza al sindaco di Benevento Clemente Mastella, al presidente della Provincia Antonio Di Maria e al presidente dell'Asi Luigi Barone per le minacce di morte che hanno ricevuto". Così il consigliere comunale e capo dell'Ufficio staff della PRovincia, Renato Parente che rimarca: "A loro va la mia solidarietà politica per l'operato svolto sinora in totale trasparenza e ad esclusivo appannaggio dei cittadini, oltre che quella umana. Nel contempo condanno l'azione vile, messa in atto da parte di chi ha creduto di poter intimorire (nulla di più sbagliato) gli uomini e gli amministratori sottraendosi al confronto e nascondendosi dietro una lettera firmata da un 'fantasioso e nostalgico' gruppo di terroristi. Mi auguro che le forze dell'ordine e la magistratura facciano luce, quanto prima, sull'accaduto".