Pacchi per gli sfigati, figli e figliastri: ci meravigliamo?

Usi e costumi, le polemiche sulla crisi di governo

pacchi per gli sfigati figli e figliastri ci meravigliamo
Benevento.  

C'è la selezione naturale contro la quale poco si può fare, quella per merito, particolarmente complicata nel nostro Paese e ora, a leggere le cronache, degli aiuti. La racconta l'inchiesta che nel Vercellese ha portato agli arresti domiciliari un sindaco leghista ed un consigliere, accusati, lei e lui, di aver fatto “a chi figli e a chi figliastri” nella distribuzione alle famiglie in difficoltà per la pandemia dei generi alimentati comprati con fondi pubblici. Da una parte “i pacchi per sfigati” contenenti meno prodotti e destinati, soprattutto, a cittadini stranieri, dall'altra quelli per i non “sfigati”, evidentemente più ricchi ed assortiti. Sdegno, indignazione? Vabbè, dureranno un attimo, il tempo necessario a proporre all'opinione pubblica un nuovo caso sul quale suscitare la stessa, o addirittura maggiore cascata emotiva.

Succede così, in Italia: una terra nella quale le polemiche sono fuochi fatui. Vengono accese all'improvviso e con la stessa rapidità scompaiono. Pensate per un attimo a cosa potrebbe capitare se venisse esercitata la memoria, se fossero ricordate certe affermazioni roboanti di fronte a prese di posizione che vanno nella direzione diametralmente opposta alla precedente. La fortuna dei protagonisti delle giravolte è che la gente comune ha altro di cui preoccuparsi, e non per scelta, e non ha tempo e voglia per stare dietro a forme di populismo qualunquista.

Anche a Benevento va in questo modo: è bastato rilanciare a livello nazionale l'attivismo del sindaco Clemente Mastella- che ha poi rinunciato al ruolo - nella ricerca dei senatori- “responsabili”, secondo la semantica doppiopesista- indispensabili ad assicurare il sostegno al governo dopo l'uscita dalla maggioranza di Renzi, per scatenare la solita contrapposizione mediatica, con un occhio inevitabilmente interessato alle prossime elezioni comunali nel capoluogo sannita. Interventi, comunicati reciproci e, ovviamente, l'annuncio di iniziative giudiziarie. Nel frattempo, nulla cambia perchè il potere, nelle sue molteplici espressioni, compra il tempo che serve a rimodellarsi, ad adeguarsi ai nuovi equilibri in definizione.

Ieri pomeriggio ho ascoltato l'ennesima intervista a Mastella, ospite di una delle tantissime televisioni che in questi giorni se lo sono conteso. “Qui i grillini vogliono fottermi”, ha spiegato e, dopo che gli è stato fatto vedere uno spezzone di uno spettacolo di Grillo che nel 2001 se la prendeva con lui, ha replicato che non “ha mai fatto violenza sessuale politica”. Frasi seguite dall'endorsement per il presidente del consiglio Giuseppe Conte. “E' nato come me in un paesino di poche centinaia di anime, è meridionale ed io lo appoggio perchè può fare gli interessi dei figli delle nostre zone”.

Ecco una forma di selezione, stavolta anagrafica: separa chi gioca in favore del Sud e chi del Nord e del Centro isole comprese. Sembra la pubblicità di un mobilificio che tanti anni fa andava fortissimo perchè spediva ovunque la merce ordinata. Niente “figli e figliastri”, niente “pacchi per sfigati e non”? Per cortesia, sappiamo o no dove viviamo?