Nipote abusata, "costretta anche a vedere film pornografico"

Domani l'interrogatorio dell'imprenditore 60enne arrestato qualche giorno fa

nipote abusata costretta anche a vedere film pornografico

E' slittato al 29 marzo il rito abbreviato per un camionista telesino accusato di 'attenzioni' nei confronti della figlia

Benevento.  

Sarà interrogato domani mattina il 60enne imprenditore, residente in un centro della provincia, finito in carcere qualche giorno fa con l'addebito di aver abusato sessualmente della nipote, all'epoca minore di 16 anni.

Difeso dagli avvocati Angelo Leone e Franco Errico, l'indagato comparirà dinanzi al gip Gelsomina Palmieri, che ha adottato l'ordinanza di custodia cautelare su richiesta del sostituto procuratore Maria Dolores De Gaudio, titolare di una inchiesta affidata alla Squadra mobile.

L'accusa sostiene che dal giugno del 2016 al novembre del 2018 lei avrebbe subito le 'attenzioni' dello zio, che ne avrebbe approfittato anche in macchina, mentre l'accompagnava a casa dopo essere passato a prenderla all'uscita dalla scuola. La ragazza sarebbe stata costretta a subire atti e rapporti sessuali, oltre a palpeggiamenti, frasi  e allusioni a sfondo sessuale, e la visione di un film porngrafico.

Una situazione che avrebbe causato nella minore una “sindrome da stress post traumatico, che l’aveva portata ad avere incubi notturni e crisi respiratorie, arrivando ad autoinfliggersi lesioni corporali e procurandosi una serie di ferite

Era invece in programma questa mattina, ma è slittato al 29 marzo perchè il giudice Gelsomina Palmieri era impegnata negli interrogatori di garanzia delle persone arrestate per usura – vedi altro servizio-, il rito abbreviato per un 54enne camionista della Valle Telesina – è assistito dagli avvocati Salvatore Verrillo e Luisa Aceto - accusato di aver molestato sessualmente la figlia minore.

Una vicenda delicatissima,, al centro di una indagine del sostituto procuratore Marcella Pizzillo, che l'aveva avviata dopo un tema nel quale la bimba avrebbe fatto riferimento a ciò che subiva. Una situazione di cui lei aveva già parlato in precedenza con i compagni di classe, e che era stata segnalata alla dirigente scolastica.

Secondo gli inquirenti, fin da quando aveva 11 anni, la piccola sarebbe stata oggetto delle 'attenzioni' del papà. Siamo nel 2011, è da allora che lui avrebbe allungato le mani. L'avrebbe fatto in casa, infilandosi nel letto mentre lei dormiva, ed in macchina, palpeggiandole il seno e le zone intime. Condotte che l'uomo, dopo una pausa, avrebbe mantenuto una volta al mese, fino al 2016.

Una bruttissima storia, costata la perdita della patria potestà stabilita dal Tribunale per i minori. Ecco perchè l'imputato, che ritiene di essere stato chiamato in causa per vendetta, era stato costretto a lasciare l'abitazione di famiglia.

L'inchiesta è stata anche scandita da un incidente probatorio dinanzi al gip Loredana Camerlengo. Era l'aprile 2018, e in quella occasione la ragazza aveva ribadito le accuse nei confronti del padre.