Inchiesta su Panella, no a trasferimento ad Avellino per competenza territoriale

Richiesta delle difese respinta dal Gup. Il 3 giugno decisione su 19 richieste di rinvio a giudizio

inchiesta su panella no a trasferimento ad avellino per competenza territoriale
Benevento.  

La richiesta delle difese è arrivata nel corso dell'appuntamento in aula di questa mattina: trasferire gli atti ad Avellino per competenza territoriale. Un'eventualità che avrebbe ovviamente comportato un notevole allungamento dei tempi, che ha però incrociato il no del gup Pietro Vinetti. Via libera, dunque, alla discussione delle parti: il pm Assunta Tillo ha insistito per il rinvio a giudizio, alcuni difensori per il non luogo a procedere nei confronti dei loro assistiti.

I loro interventi proseguiranno il 3 giugno, poi il giudice deciderà se spedire o meno a processo le diciannove persone coinvolte nell'inchiesta della Squadra mobile e del Nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza che era rimbalzata all'attenzione dell'opinione pubblica alla fine di luglio del 2020, quando era stato arrestato, su ordine del gip Loredana Camerlengo, Nicola Panella (avvocati Angelo Leone e Pierluigi Pugliese), 58 anni, di Montesarchio, che, dopo quattro mesi nel carcere di Secondigliano, aveva ottenuto gli arresti domiciliari e poi, da metà gennaio del 2021, la rimissione in libertà.

Nel mirino dell'indagine, scandita dal sequestro di beni e società, e supportata da intercettazioni telefoniche ed ambientali, una serie di operazioni attraverso le quali, per evitare il rischio di misure patrimoniali nei suoi confronti, Panella si sarebbe spogliato di beni immobili e quote societarie.

Il giudice ha dichiarato l'inefficacia della misura per L. e S., rispettivamente ai domiciliari e all'obbligo di firma, e, ma solo per alcuni capi di imputazione per i commercialisti G. e G., che restano dunque agli arresti in casa.

Associazione per delinquere, intestazione fittizia dei beni, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici e l'indebita compensazione, queste le accuse contestate a vario titolo.