"Tangente a Cusano", gli imputati rivendicano la correttezza del loro operato

In aula l'esame del sindaco Maturo, di Di Muzio e Russo

tangente a cusano gli imputati rivendicano la correttezza del loro operato
Benevento.  

Si sono tutte sottoposte all'esame, nel corso del quale, rispondendo alle domande delle parti, hanno rivendicato la legittimità del loro operato, le tre persone a processo per la presunta tangente che sarebbe stata chiesta a Bartolomeo Velardo, un imprenditore di Cusano Mutri, sugli interventi di somma urgenza, già liquidati, per la sistemazione delle sponde del torrente Titerno dopo l'alluvione dell'ottobre 2015.

Di fronte al Tribunale si sono seduti Giuseppe Maria Maturo (avvocati Antonio Barbieri e Marcello Severino), 55 anni, dal maggio del 2014 sindaco di Cusano Mutri, Remo Di Muzio (avvocati Giuseppe Francesco Massarelli e Patrizia Pastore), 46 anni, geometra libero professionista, e Nicola Russo (avvocato Alberto Mignone), 49 anni, di Apollosa, all'epoca capo Ufficio tecnico del Comune di Cusano.

Come più volte ricordato, l'inchiesta del pm Assunta Tillo e dei carabinieri, supportata da  intercettazioni telefoniche ed ambientali, e dalle conversazioni registrate dallo stesso imprenditore, era rimbalzata all'attenzione dell'opinione pubblica il 28 giugno del 2018, quando Maturo e Di Muzio erano finiti agli arresti domiciliari, per concussione, sulla scorta di una ordinanza di custodia cautelare adottata dal gip Gelsomina Palmieri. Entrambi avevano respinto ogni addebito, il Riesame li aveva rimessi in libertà dopo aver annullato il provvedimento con una decisione confermata dalla Cassazione.

In aula lo scorso 4 gennaio, Velardo, parte civile con l'avvocato Giuseppe Maturo, aveva spiegato i suoi comportamenti – la rinuncia ai ricorsi, l'accettazione nei suoi cantieri di alcuni operai, la restituzione di una parte dei soldi incassati -con il ricorso all'espressione “pace sociale”. Aveva sostenuto, in pratica, di aver dovuto fare così per continuare a mangiare e non restare emarginato. Un quadro contestato dalle difese, alla quale oggi hanno opposto la lor versione i tre imputati. La prossima udienza è in programma il 27 settembre.