Pini, sequestro non convalidato e no al 'blocco' chiesto dalla Procura

Benevento. Le decisioni del gip Pietro Vinetti

pini sequestro non convalidato e no al blocco chiesto dalla procura
Benevento.  

Non ha convalidato il sequestro preventivo d'urgenza dei pini disposto dalla Procura – contro il quale l'avvocato Danilo Riccio, per conto del Comune, avrebbe depositato, in caso contrario, un ricorso al Riesame -ed ha respinto la richiesta di adozione dello stesso provvedimento.

E' quanto stabilito dal gip Pietro Vinetti, chiamato a pronunciarsi sul blocco delle operazioni di taglio degli alberi lungo il viale Atlantici. e non solo.  Era il 23 gennaio quando i carabinieri forestali avevano eseguito il decreto firmato dal procuratore Gianfranco Scarfò del sostituto Flavia Felaco in cui erano stati ipotizzati, a carico del dirigente comunale all'ambiente, Maurizio Perlingieri (avvocato Sergio Rando), un taglio senza autorizzazione della Sovrintendenza, ritenuta necessaria in una zona sottoposta al vincolo di tutela, la mancata trasmissione alla stessa Soprintendenza della documentazione o la comunicazione dell'avvio dei lavori.

Nel motivare la sua decisione, il giudice ricorda che “ la vicenda oggetto del provvedimento reale adottato dal PM fa seguito ad altro analogo provvedimento adottato qualche anno addietro, definitosi con sentenza di assoluzione adottata dal Giudice Monocratico del Tribunale di Benevento; e che una consulenza aveva concluso per l'inserimento di una serie di alberi, individuati nell'elaborato tecnico in argomento, in categoria di rischio cedimento alta, con conseguente necessità, per l'ente comunale, di adozione di un provvedimento d'urgenza che salvaguardasse la pubblica e privata incolumità mediante l'abbattimento delle essenze arboree a rischio e successiva messa a dimora di piante giovani. Il Comune avviava le attività procedimentali necessarie, e, nel contempo, inviava alla Soprintendenza competente una nota di comunicazione del 9.1.2Oz5 con cui veniva segnalato l'avvio dell'attività di sostituzione di 69 piante della varietà Pinus Pinea in viale degli Atlantici, via Pacevecchia e via F.lli Rosselli, ‘perchè rappresentano un pericolo per la pubblica incolumità", invitando, peraltro, a indicare le essenze sostitutive ritenute idonee e, quindi, la volontà di procedere con il reimpianto di alberi al fine di salvaguardare l'aspetto delle strade sottoposte a vincolo”.

Alla nota del Comune, la Soprintendenza aveva risposto “sollecitando il Comune alla specificazione delle piante interessate e alla comunicazione della perizia tecnica predisposta. Non risultando che il Comune avesse ottemperato a tali richieste dell'ente di controllo territoriale, ritenendo che fosse necessaria, nella fattispecie, l'acquisizione del parere della Soprintendenza, il PM procedeva al sequestro preventivo. Nelle more, dopo la presentazione della richiesta di convalida, accadeva che il Comune, in replica alla segnalazione della Soprintendenza, relazionava, in datti specificamente sulle aree interessate e sulle specifiche piante da tagliare, segnalando che solo uno degli alberi coinvolti alla via Pacevecchia risulta giacente in area sottoposta a vincolo paesaggistico mentre alcuni alberi rientrano in area sottoposta a vincolo archeologico tipo B — di cui al PUC vigente, per cui è prescritta una mera comunicazione di inizio lavori da parte del Comune alla Soprintendenza; quanto agli alberi di viale degli Atlantici, il Comune evidenziava che nessuno di quelli coinvolti rientra in area vincolata, né dal punto di vista paesaggistico né dal punto di visti archeologico".

Successivamente alla segnalazione del Comune, interveniva un parere della Soprintendenza competente che, preso atto di tutto quanto segnalato dal Comune di Benevento, esprimeva parere favorevole a1l'intervento, a condizione che l'intervento sia limitato alle situazioni urgenti, che sia garantito il reimpianto di essenze arboree autoctone idonee a ripristinare l'aspetto attuale dei luoghi, che venga redatta, al termine, una relazione tecnica sui risultati corredata con foto relative a prima, durante e dopo l'intervento, prescrivendo, poi, per gli interventi futuri su piante non ricomprese tra quelle da tagliare, la predisposizione di tempestiva richiesta di parere con esplicita indicazione dei vincoli esistenti.

Veniva, pertanto meno, nelle more tra la richiesta di convalida e l'adozione del presente provvedimento, la situazione di vizio formale contestata dal PM, rendendosi, pertanto, superata la condizione che aveva inizialmente giustificato il provvedimento precautelare adottato dal PM".

Deve ritenersi, tuttavia,  - conclude il Gip - "che la condizione di fatto che si presentava al momento dell'adozione del provvedimento precautelare non giustificasse comunque l'apposizione del vincolo, in considerazione del fatto che risultava una condizione di urgenza di provvedere che autorizzava, ex art.27 d.1ss.42/aooq, l'ente locale a procedere dando immediata comunicazione alla Soprintendenza, come risulta che il Comune abbia fatto; risulta, poi, che in tempi ragionevoli dall'inizio delle opere segnalate, il Comune abbia prodotto documentazione di dettaglio per la Soprintendenza utile all'individuazione precisa degli alberi da abbattere e dell'attività di reimpianto progettata. L'elaborato tecnico in atti acquisito dal PM, che1'amministrazione comunale aveva fatto redigere dal tecnico incaricato aveva segnalato per le piante nella detta relazione indicate la sussistenza del rischio massimo (categoria D, che indica come unica pratica arboriculturale da eseguire l'abbattimento), una condizione che obiettivava, alla luce degli eccezionali kequenti eventi atmosferici estremi degli ultimi anni, un elevato rischio per la pubblica incolumità in caso di inerzia dell'amministrazione".