Le vittime hanno tra gli 8 e gli 11 anni (12 e 13 in un paio di casi) e risiedono in mezza Italia: da San Giorgio del Sannio a Torino, da Mazara del Vallo ad Udine, passando per le province di Napoli, Cosenza, Massa, Potenza, Foggia e Bari. Tutte bimbe, tutte finite nella rete che avrebbe teso loro un 40enne di Frosinone di cui la Procura di Napoli – diventata competente perchè il reato più grave, la violenza sessuale, si sarebbe consumato nel Sannio – ha ottenuto il rinvio a giudizio dinanzi al Tribunale di Benevento anche per le accuse di pedopornografia aggravata ed adescamento di minori.
Difeso dall'avvocato Emanuele Bassani, l'uomo è stato tirato in ballo da una indagine per la quale è finito agli arresti domiciliari, centrata su fatti che si sarebbero verificati dal 2019 al 2022.
In base alla ricostruzione che ne hanno fatto gli inquirenti, attraverso Instagram avrebbe adescato le bambine e le avrebbe indotte a compiere atti sessuali su di loro e a mostrarsi nude, con i genitali in primo piano. Le minori sarebbero state anche indotte a scattare foto e a registrare dei video mentre compivano gli atti sessuali: materiale che lui si sarebbe poi fatto inviare. Sconcertanti le frasi con le quali l'imputato avrebbe accompagnato le condotte che gli sono state contestate, piene di lusinghe nei confronti delle bimbe e di commenti sulle loro fattezze.
Oggi una uidenza del processo, che proseguirà l'11 marzo. Ventiquattro le parti offese, la stragrande maggioranza delle quali si è costituita parte civile, tra gli altri, con gli avvocati Marcello D'Auria, Fabio Russo e Luigi Romano.
