Villa Margherita ed epidemia Covid, a giudizio i vertici della struttura

Benevento. A novembre processo per quattro persone e una società

villa margherita ed epidemia covid a giudizio i vertici della struttura
Benevento.  

Rinviate a giudizio dal gup Loredana Camerlengo, come aveva chiesto il pm Maria Colucci, le quattro persone (e la società nata nel 2022 dopo aver incorporato la precedente ) coinvolte nell'inchiesta su Villa Margherita, il centro di riabilitazione di Piano Cappelle che nel marzo del 2020, in piena emergenza Covid, era finita alla ribalta delle cronache come presunto focolaio di diffusione del contagio.

Dovranno affrontare il processo che inizierà l'11 novembre, Stefano Garelli, amministratore delegato e rappresentante legale dell'impresa 'Casa di cura privata Villa Margherita srl' , Stefano Nordera, direttore di sede della struttura sannita, Claudio Di Gioia, direttore sanitario, e Alessandro Ciarimboli, primario del raggruppamento Riabilitazione, Neurologia e Ortopedia, ai quali vengono contestate, a vario titolo, le accuse di epidemia colposa, omicidio colposo e lesioni colpose.

La prima è relativa alla presunta violazione delle disposizioni vigenti all'epoca e alla mancata adozione di provvedimenti contro il propagarsi e la diffusione del contagio, che avrebbero provocato l'infezione di 17 pazienti, tre dei quali deceduti, all'interno della struttura, nella quale, il 24 e il 27 marzo 2020, 80 persone tra pazienti e personale dipendente risultavano essere positive al Covid.

Attenzione puntata, poi, sul decesso di due donne ed un uomo, il 3, il 14 ed il 23 aprile, ricoverati a Villa Margherita. Per l'amministratore anche un addebito di calunnia ravvisato nella denuncia-querela che aveva presentato ai carabinieri, per diffusione di notizie false, esagerate o tendenziose, abuso della credulità popolare, procurato allarme e diffamazione, contro l'autrice di una delle note audio trasmesse via whatsapp sulla situazione esistente a Villa Margherita.

Sono impegnati nella difesa gli avvocati Luigi Ferrante e Luigi Giuliano, Vincenzo Regardi, Paolo Piccialli e Francesco Carotenuto. Sedici le parti civili, ma non contro la società, rappresentate, tra gli altri, dagli avvocati Valeria Crudo, Nazzareno Lanni, Grazia Luongo, Mario Prozzo, Vincenzo Di Vaio, Nicola Covino, Anita Zaccari, Orlando Sasso.