Ha cercato di giustificare il possesso di quel coltellino con la paura di girare da sola dopo la morte del marito. Da quando non c'è più lui me lo porto sempre dietro, ha sostenuto.
Una presenza per lei 'rassicurante' che non è però passata inosservata alla 'radiografia' dello scanner. Era nella borsa appoggiata sul rullo del metal detector all'ingresso del Tribunale, quella lama di una quindicina di centimetri custodita da una 60enne caudina.
Doveva deporre nel processo in cui è imputato il figlio, è stata bloccata all'ingresso dagli addetti alla vigilanza. La donnna è stata successivamente identficata dai carabinieri, arrivati a tambur battente, ed è probabile che nei suoi confronti scatti la denuncia, come è accaduto già in più occasioni con altre persone. E' difesa dall'avvocato Fabio Russo.
