Sette anni, contro i 9 anni e 6 mesi proposti dal pm Patrizia Filomena Rosa. E' la condanna decisa dal Tribunale per un ultracinquantenne di Pietrelcina – la mancata indicazione delle generalità serve a tutelare l'identità della vittima ndr- accusato di aver abusato di una nipotina, all'epoca undicenne, costringendola a subire atti sessuali. Per lui anche il risarcimento dei danni alle parti civili ed il pagamento di una provvisionale di 20mila euro alla ragazza e di 10mila euro complessivi ai genitori, parti civili con l'avvocato Carmine Cavuoto.
I fatti contestati
Difeso dagli avvocati Vincenzo Regardi e Vincenzo Mastronardi, l'uomo era stato chiamato in causa per fatti risalgono che risalgono al 2015 e 2016: secondo gli inquirenti, mentre dormiva nel letto matrimoniale, lui le avrebbe palpeggiato il seno e le avrebbe toccato le parti intime. In altre occasioni, invece, si sarebbe strusciato su di lei, l'avrebbe baciata sulle labbra e si sarebbe fatto masturbare, ripetendole, in continuazione, “ti amo”.
La versione dell'imputato
Addebiti sempre respinte dall'imputato. Sono un brav'uomo, non ho mai fatto ciò di cui sono accusato. Ho sempre fatto il muratore, fino a quando, per problemi cardiologici, ho dovuto abbandonare, aveva sostenuto quando era stato ascoltato in aula. In quella occasione aveva affermato che lui e la moglie,andavano un paio di volte alla settimana a casa della minore e della sorellina, per far loro compagnia dall'uscita dalla scuola al ritorno dal lavoro della madre. Stavamo sempre tutti insieme, non sono mai rimasto da solo, aveva concluso.
L'indagine della Squadra mobile era stata avviata dopo la denuncia presentata nell'agosto 2018 dai genitori della minore sulla scorta delle confidenze che la ragazzina aveva fatto in precedenza ad una sociologa.
