Si sono spacciati, e vabbè, per carabinieri, ripetendo un modus operandi purtroppo consolidato: La novità è che stavolta hanno usato, con software specifici, la tecnica dello 'spoofing', adoperando, dopo averlo manipolato, un numero di telefono davvero esistente: quello del Comando provinciale dell'Arma.
Una novità con la quale è stato costretto a fare i conti un professionista di Benevento. Era in casa, ha ricevuto una chiamata sul cellulare ed ha risposto. Dall'altra parte del filo uno sconosciuto che si è qualificato come maresciallo della Benemerita ed ha iniziato a fargli una serie di domande per acquisire dati sensibili.
Domande che gli hano fatto sorgere più di un sospetto. Ad un tratto gli è stato chiesto se, dopo aver ripetuto l'indirizzo, fosse quella la sua mail. Il malcapitato è rimasto interdetto, anche se sul display compariva uno dei recapiti di via Meomartini. Non do queste informazioni per telefono, mi spiace, ha replicato, subendo una dura reprimenda del finto militare.
La conversazione è terminata non con gli effetti sperati da chi l'aveva fatta, la vittima ha a sua volta interpellato il Comando provinciale, spiegando ciò che gli era capitato. Si è sentito rispondere che, ovviamente, nessuno lo aveva contattato, poi è stato invitato a presentarsi in caserma per la denuncia. Per fortuna un tentativo di truffa andato male, un consiglio: occhi ancora più aperti anche se il numero del mittente della telefonata è 'istituzionale'.